L’impianto della Trapani Servizi è chiuso e da quasi una settimana sono stati sospesi i conferimenti in discarica degli rsu accolti in 78 Comuni della Sicilia, riguardanti 5 Province siciliane.
Ancora disagi nella favola infinita della gestione dei rifiuti siciliani rispetto a cui la Regione Siciliana continua a farsi trovare impreparata rispetto alle soluzioni da adottare e ai percorsi da intraprendere. QUI
A seguito di un controllo dell’Arpa effettuato nell’impianto di Gela, dove vengono conferiti i residui (sovvalli) del trattamento meccanico biologico degli rsu, effettuato dalla Trapani Servizi, è emersa una violazione dei limiti imposti dalla legge nazionale che regolamenta il settore. Pertanto la discarica di Gela ha sospeso il conferimento dei sovvalli bloccando tutto il percorso dei rifiuti organici. Storie già viste, di ordinaria sciatteria istituzionale e rispetto a cui la mancanza di un coordinamento tra governo e territori rischia di aggravare un quadro già complicato.
Martedì all’assessorato regionale per l’Energia si è tenuta una riunione per risolvere la questione ma senza successo. I presidenti della Srr Tp Nord, Massimo Fundarò, della Srr Città Metropolitana di Palermo Natale Tumbiolo, della Srr di Palermo Est Daniela Fiandaca, di Srr Palermo Overs Matteo Amabile, Agrigento Ovest Vito Marsala e Srr Trapani Sud Giuseppe Castiglione contestano le soluzioni prospettate dalla Regione che “metterebbero in seria difficoltà tutti i comuni interessati”.
“La normativa nazionale applicata in questa circostanza ha delle incongruenze – scrivono – che ne impediscono la piena operatività. L’assessorato regionale ha mostrato un ritardo nella comprensione del problema, che può avere ricadute gravi per l’intero ciclo dei rifiuti siciliani”.
“I Comuni, probabilmente, saranno costretti a conferire i loro rsu nei siti della Sicilia orientale, con un aggravio pesante dei costi che potrebbero raddoppiare fino raggiungere i 450 euro a tonnellata, ci sarà un aggravio della Tari a carico dei cittadini”, affermano i primi cittadini che chiedono “un immediato intervento della Regione per la individuazione di un impianto alternativo dove conferire gli rsu”.