Nuova perimetrazione per il Parco Fluviale dell’Alcantara, che allarga i suoi confini da 1.900 a 30.000 ettari. La novità è arrivata con il relativo annuncio dato a Castiglione di Sicilia in occasione della celebrazione del ventesimo anniversario dell’istituzione del parco naturalistico.
La proposta in oggetto è stata approvata dal Consiglio regionale per la protezione del patrimonio naturale (Crppn), che ha accolto l’istanza del parco. Il Parco fluviale dell’Alcantara comprenderà al proprio interno l’intero bacino del fiume Alcantara, ad esclusione della parte di fiume già inserita all’interno del Parco dei Nebrodi, e inglobando la Riserva naturale del Bosco di Malabotta.
Sull’ampliamento della perimetrazione del Parco Fluviale dell’Alcantara non mancano, tuttavia, polemiche e perplessità. Il deputato messinese della Lega, Nino Germanà, esprime il suo dissenso, non fa mistero della propria preoccupazione per le dinamiche che potrebbe innescare il provvedimento e parla di “un ampliamento figlio del puro ideologismo”. “Siamo da sempre per la tutela del verde ma con questa decisione – spiega Germanà – si calpestano i diritti di cittadini, allevatori, agricoltori, operatori turistici e di chi esercita attività venatoria. La Sicilia è la regione più ‘protetta’ d’Italia dove insistono già 4 grandi parchi naturali, tra cui quello dei Nebrodi che è il più grande d’Europa. Ben 77 realtà tra aree protette, demanio forestale, riserve, oasi, zone sic e zps spesso abbandonate o ridotte a discariche”.
“Buon senso vuole – continua Germanà – che si pensi a valorizzare quelle già esistenti e si tutelino le meravigliose aree protette della nostra amata regione. Le mie battaglie in questa direzione sono note e rispecchiano l’indirizzo politico della Lega. Mi auguro che tutto il centro destra regionale possa convergere al fine di tutelare i parchi già esistenti senza inventare nuovi status insensati e controproducenti. Con l’onorevole Maria Cristina Caretta di FdI abbiamo condiviso tante battaglie in Parlamento: rivolgo, quindi, un appello in particolare ai colleghi di FdI in Regione, la cui linea nazionale sulle attività rurali è sempre stata chiara”.
Ai già 12 Comuni che componevano il Parco, 9 di Messina e 3 di Catania, si sono aggiunti i comuni del messinese Mongiuffi Melia, Montalbano Elicona, Tripi e Santa Domenica Vittoria, e il comune del catanese Bronte. Ma anche qui si prospettano fermenti sulle posizioni degli amministratori locali in oggetto all’ampliamento della perimetrazione del Parco, con tutto ciò che ovviamente questo nuovo scenario comporterà in termini di vincoli per il territorio.