Oggi vi raccontiamo la storia dei “passavolanti di Vicari”, bontà della pasticceria siciliana che, nati intorno al ‘700, hanno un nome che rimanda a più ipotesi. Una di queste si lega ai soldati che, nel XVI e XVII secolo, svolgevano un servizio volontario saltuario; un’altra ai giramondo, che viaggiavano senza una meta fissa e un’altra ancora, sicuramente la più curiosa, ha per palcoscenico Vicari, cittadina in provincia di Palermo, dominata da un meraviglioso castello che ne ricorda la storia nobiliare. Il sindaco Miceli ci ha raccontato che durante matrimoni, battesimi o altre cerimonie, questi dolcetti prelibati, preparati dai monaci del convento di San Francesco, venivano fatti passare tra i commensali così velocemente che solo i più scattanti riuscivano a prenderli: da qui il nome di passavolanti.
Ma quali sono i loro ingredienti? In primis le mandorle, di cui Vicari è terra d’elezione, poi zucchero, uova, farina e cannella. La loro caratteristica principale, come ci ha raccontato, preparandoceli, la signora Rita Fascella, è quella che in controluce devono apparire quasi “trasparenti”. Adesso, però, è arrivato il momento di prepararli.
Passavolanti di Vicari
Ingredienti:
400 g mandorle tostate
uova di media grandezza
300 g di zucchero
100 g di farina 00
scorza e succo di 1 limone
Cannella q.b.
Procedimento
- Tritare grossolanamente le mandorle.
- Lavorare le uova con lo zucchero.
- Ottenuto un composto bianco, lucido e corposo, aggiungere la cannella, la scorza grattugiata del limone e il suo succo, le mandorle, precedentemente tritate e, come ultima, la farina.
- Mescolare il tutto e versarlo, a cucchiaiate, su una teglia foderata con carta forno, infornando a 180° per 15/20 minuti.
I Passavolanti sono pronti per essere divorati. Ringraziamo Rita Fascella, che ce li ha preparati e fatti gustare, ricordando che i passavolanti della foto sono i suoi.