Mentre la segretaria nazionale Pd Elly Schlein incontrava a Torre Faro gli espropriandi e i contrari al Ponte (QUI), il ministro Matteo Salvini a Reggio Calabria presentava il treno ibrido che collegherà la Calabria a Basilicata e Puglia e la nuova linea Intercity. Sia Schlein che Salvini sono arrivati in Sicilia a bordo dello stesso aereo, ci hanno anche scherzato su. Poi la segretaria nazionale Pd a Torre Faro ha detto che invece del Ponte servono grandi investimenti per la mobilità e contemporaneamente Salvini presentava l’esito di questi investimenti.
E mentre Schlein puntava il dito contro il Ponte dannoso e anacronistico Salvini replicava: “Tu vieni qui per fermare io per costruire”.
Sia il ministro che Pietro Salini amministratore delegato di Webuild (gruppo che già da etempo è impegnato in Sicilia in cantieri per infrastrutture ferroviarie e viarie) hanno spiegato che le cose si stanno facendo, esattamente quelle che non sono state fatte finora e che secondo Schlein servono “adesso e non tra 15 o 20 anni” e che difatti si stanno costruendo adesso.
“Qualcuno dice che non bisogna fare infrastrutture – ha ribattuto poi Salvini -. Per me, per la Lega e per il ministero che dirigo, le infrastrutture servono in Sicilia e in tutta Italia. Stiamo recuperando anni di ritardi. Non ci sono mai stati tanti investimenti veri, cantieri veri e non inaugurazioni finte. Tra qualche anno, gli italiani toccheranno con mano che stiamo facendo quello che i nostri genitori fecero per l’Italia nel Secondo Dopoguerra. Oggi se uno vuole andare in treno dalla Sicilia alla Calabria ci mette due ore, con il Ponte basteranno pochi minuti, senza devastare ambiente e senza inquinare. L’opera porterà lavoro, sviluppo, turismo e collegherà l’Italia all’Europa. Certo poi i Ponti li fanno gli ingegneri, non i ministri. E li fanno perché resistano al vento, ai terremoti, alle maree”.
La segretaria nazionale dem aveva ripreso il tema già affrontato in Parlamento da Bonelli in merito alle criticità di vento e terremoti ed alle quali ha risposto Ciucci nelle scorse settimane.
“Sono pronto a parlare con Schlein, per spiegarle le ragioni tecniche dell’esistenza del ponte – ha detto l’ad Salini a ReStart, su Rai Tre -I ponti sospesi sono per definizione più resistenti ai terremoti di qualunque altra struttura. Il ponte è progettato per resistere a folate di vento fino a 300 chilometri orari, mentre il massimo registrato negli ultimi 100 anni è di 100 chilometri orari per un breve periodo”.
Il Ponte resisterebbe ad un sisma come quello che nel 1908 distrusse Messina e la vera domanda semmai dovrebbe essere cosa resisterebbe in città di quel che si è costruito in oltre un secolo (mentre tutti guardano il Ponte dimenticano di guardare sotto e sopra il nostro naso, abusivismo compreso).
Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha immediatamente replicato alla segretaria nazionale Pd (QUI) “E’ un peccato che la sinistra abbia scelto di anteporre la polemica politica all’obiettivo dello sviluppo infrastrutturale del Paese. Non sarà certo qualche passerella di politici faziosi a fermarci: noi realizzeremo il Ponte di Messina”.
Il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto rincara la dose “Bisogna attrarre investimenti, lavoro, sviluppo, opportunità. Solo così la mia regione può tentare di ripartire. La leader dei No, Schlein, vuole un sud fermo e rassegnato”.
La sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano aggiunge: ” Da messinese mi sento offesa nel vedere il suolo della mia città utilizzato in modo strumentale come passerella per una campagna elettorale ad hoc contro Matteo Salvini. Ad Elly Schlein non frega niente del Ponte, vuole solo attaccare il ministro delle Infrastrutture. La segretaria del Pd scimmiotta Bonelli e Fratoianni sul Ponte, e Conte sull’abuso d’ufficio: non penso che questa strategia le porterà grandi consensi, spartirsi con l’estrema sinistra i quattro voti dei ‘No Ponte’ non è un grande idea. I leader della sinistra vengono a Messina solo per dire ‘no’, senza proporre nulla e senza dare prospettive di crescita ai territori del Mezzogiorno”