E’ ancora lontana dal compiersi la ripresa del turismo a Taormina. A poche ore ormai dalla conclusione del 2021, il secondo anno dell’era Covid sta per chiudersi con un calo ancora una volta pesante delle presenze turistiche se rapportato all’ultima annualità che ha preceduto la pandemia (il 2019). In due anni si è passati da oltre Un milione di presenze (pernottamenti cioè nelle strutture ricettive ed extra-alberghiere) all’attuale dato che al 30 novembre scorso era di circa 473 mila presenze e che, in sostanza, non andrà quasi certamente oltre le 500 mila presenze complessive nell’arco dei dodici mesi. I numeri saranno in crescita rispetto al 2020 quando si ebbe addirittura un crollo totale sino a circa 300 mila presenze ma era un vero e proprio anno di “guerra” e in questa fase siamo ancora nel dopo guerra e in una ricostruzione lunga e faticosa che continua e che fa i conti con la pandemia che non molla e con le varianti che rappresentano un ulteriore freno alla ripartenza. La variante Omicron ha spento le speranze (in tutta Italia e nel mondo) di un Natale importante per il turismo o, in ogni caso, l’aspettative di aggiungere qualcosa di buono alla recente stagione estiva per mettere “fieno in cascina” nel tortuoso percorso di contrasto alla crisi.
Anche l’imposta di soggiorno, d’altronde, ha dato conferma in termini eloquenti di un momento complicato che non è ancora finito, e nell’arco di 24 mesi si è passati da un introito per il Comune di 3 milioni e mezzo di euro, a quello del 2021 che in attesa dei dati dell’ultimo mese dell’anno al momento si attestava su quota Un milione 331 mila euro. Cifre decisamente molto distanti dal 2019 e da quello che fu l’ultimo anno fortunato, pur se pure in questo caso il gettito sarà almeno superiore a quello di circa 800 mila euro del 2020.
L’estate all’insegna del gran pienone “mordi e fuggi” aveva illuso e confuso tanti osservatori ma non gli operatori economici, che alla conta degli introiti e di una stagione che ha dato “ossigeno” erano, tuttavia, consapevoli che sin qui continuano a mancare gli stranieri, con pochi turisti che hanno fatto ritorno da queste parti e tanti altri che rimangono bloccati e spaventati dall’emergenza sanitaria, spesso impossibilitati a muoversi per via dei voli cancellati (che qualche giorno fa sono stati nel mondo addirittura 7 mila) e dalla quarta ondata di contagi e di paura generata da Omicron.
Regna l’incertezza nel pianeta e anche la Sicilia e Taormina non fanno eccezione. I fattori contingenti che arginano la ripartenza del turismo vanno ben oltre le dinamiche locali e allora bisogna aspettare quelli che saranno gli sviluppi dell’emergenza sanitaria. Il 2022 è un rebus e nessuno ad oggi può dire con sicurezza come andranno le cose. L’aspettativa è che quest’altra variante esaurisca la sua spinta al più presto e che non venga compromessa la stagione 2022, che era attesa al via già per Pasqua. Sin qui le disdette delle prenotazioni hanno riguardato soprattutto il Natale (ovunque e non solo a Taormina), mentre rimane la speranza e la fiducia che si possa andare incontro ad una evoluzione positiva della situazione e che la prossima estate possa essere all’insegna di una normalità che mai come oggi viene desiderata con forza da tutti.