Sulla rete ospedaliera e sui criteri stabiliti per definirla, i vertici dell’Osservatorio Civico (il presidente Salvo Sorbello e la vice Donatella Lo Giudice) hanno incontrato l’ex ministro della Salute Renato Balduzzi, docente di diritto costituzionale.
Il Decreto Ministeriale numero 70 del 2015, che regola proprio la definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, porta infatti il suo nome.
“Alla nostra domanda – dichiara Donatella Lo Giudice – su come si potrebbe modificare una rete ospedaliera che vede attualmente penalizzato l’ospedale di Siracusa, essendo di primo livello, la risposta del prof. Balduzzi è stata chiara: gli standard per gli ospedali di secondo livello, quelli per intenderci con caratteristiche ben superiori a quello attuale di Siracusa, che, non dimentichiamolo, è soltanto di primo livello, sono rimasti immutati”.
Il Decreto Balduzzi recita infatti che “per un secondo livello occorre un bacino di utenza compreso tra seicentomila e un milione e duecentomila abitanti”. Siracusa è attualmente inserita in un unico bacino, insieme a Catania e Ragusa (per un totale di circa un milione e ottocentomila abitanti) e in questo contesto ci sono già tre strutture di secondo livello e tutte si trovano a Catania.
“Di conseguenza – prosegue la Lo Giudice – visto che per il decreto Balduzzi ogni 600mila abitanti può esserci un ospedale di secondo livello e che i tre di Catania coprono già 1milione e ottocentomila residenti, è necessario che coloro i quali dichiarano che il nuovo ospedale di Siracusa sarà di secondo livello ci spieghino come ciò potrà accadere. Forse una delle tre strutture catanesi verrà parzialmente smantellata, per trasferire parte del personale e della strumentazione in un nuovo ospedale di secondo livello a Siracusa? Se qualcuno può seriamente affermare che ciò sia possibile, lo faccia con provvedimenti ufficiali e non con dichiarazioni di buone intenzioni, che lasciano il tempo che trovano perché non producono alcun effetto pratico”.