Intervenendo a margine delle celebrazione del 23 maggio, il presidente della Regione Renato Schifani ha fatto il punto su alcune delle principali vertenze dell’amministrazione regionale. In particolare, il governatore si è concentrato sulla questione Ast e sulla nuova vita dell’Istituto sperimentale Zooprofilattico.
“Il governo aveva deliberato in giunta lo stanziamento di 5 milioni di euro per ricapitalizzare l’Ast, la commissione Bilancio dell’Ars aveva agito di conseguenza. Poi il Parlamento, verso cui ho il massimo rispetto, ha deciso di spostare queste somme altrove. E’ evidente che questo ha determinato delle tensioni all’interno del CdA, che ho ricevuto l’indomani perché ipotizzava le dimissioni, che sarebbero arrivate in un momento in cui il governo sta facendo il massimo per il risanamento dell’Ast. Lo stato in cui versava quando mi sono insediato non è paragonabile alla situazione attuale. Noi ci assumeremo le nostre responsabilità, il governo lavorerà sul risanamento dell’azienda ma ovviamente in un clima di collaborazione con il Parlamento, occorre che ci sia una sinergia e si parlino linguaggi identici“.
“Dopo le elezioni europee, assumo l’impegno di individuare le somme per la ricapitalizzazione. Il nostro progetto va avanti in maniera convinta e determinata – dice Schifani – Vi è un grande senso di responsabilità per la salvaguardia dei posti di lavoro. Non c’è dubbio che abbiamo assunto un impegno istituzionale, la situazione dell’Ast era estremamente compromessa. Ed è evidente che vanno trovate delle soluzioni di compromesso, non si può realizzare tutto: abbiamo il progetto di un Ast più ridimensionata, che possa svolgere la sua funzione tutelando i posti di lavoro anche perché si andrà alla privatizzazione di alcune tratte, ce lo chiede l’Europa. Quindi – conclude – applicheremo le clausole sociali nei confronti di coloro i quali si aggiudicheranno a livello europeo le tratte“.
In merito all’Istituto sperimentale Zooprofilattico il governato ha dichiarato di aver “trovato una situazione quasi cronicizzata. Era mio dovere assumermi la responsabilità del rinnovamento, con la rimozione del commissario, perché quando un istituto è commissariato soffre nella sua logica funzionale. Il ministro della Salute ci ha suggerito un nome, perché così è previsto, gli altri nomi per il Cda li ho individuati io. Abbiamo individuato un ottimo direttore generale, confido sul fatto che a breve si possa tornare alla piena attività che guardi avanti e al rilancio di questo istituto“. Ieri la giunta regionale, infatti, ha deliberato le nomine del direttore generale e dei componenti del Cda, che adesso passeranno al vaglio della commissione Affari istituzionali dell’Ars per il parere.
Schifani ha anche invitato i dirigenti generali ad accelerare anche sul rendiconto per il 2023: “Ho dato delle scadenze ai direttori per il raggiungimento dei risultati. Li convocherò, li ascolterò e trarrò poi le mie conclusioni. Non guardo in faccia nessuno“.