L’avvocato Grazia Volo, che difende Gianfranco Miccichè a cui la Procura di Palermo contesta il peculato, la truffa e le false attestazioni nell’ambito dell’uso dell’auto blu assegnatagli dall’Assemblea siciliana nel ruolo di ex presidente dell’Ars, ha chiesto la revoca della misura del divieto di dimora a Cefalù disposta dal gip. Miccichè vive e ha la residenza a Sant’Ambrogio, il promontorio che sovrasta la cittadina normanna nel palermitano.
Se i vice presidenti e ciascun componente del collegio dei deputati-questori dell’Assemblea siciliana hanno un’autovettura di servizio assegnata “per le esigenze di rappresentanza e di servizio“, agli ex presidenti dell’Ars, deputati regionali in carica che non abbiano incarichi di governo, il regolamento parlamentare assegna “un’autovettura con relativo autista” senza alcun vincolo di utilizzo legato alle esigenze istituzionali come per le altre figure istituzionali.
È su questo punto che Gianfranco Miccichè ha insistito durante l’interrogatorio davanti al gip. Sulla base di questa lettura del regolamento, dunque, Miccichè avrebbe potuto utilizzare l’auto blu senza alcun vincolo di servizio e partendo da questo assunto il deputato ha risposto alle contestazioni che gli sono state mosse dai magistrati.