Riaprono la cucina e la mensa nello stabilimento Fincantieri di Palermo. Da lunedì gli operai potranno consumare pasti preparati nella cucina, chiusa dal 2016, quando nel cambio d’appalto Fincantieri decise di fare a meno della mensa per puntare sui pasti preparati all’esterno e inviati nello stabilimento.
La ditta subentrante licenziò dodici dipendenti impegnati in cucina. Ne seguì una vertenza durissima condotta dalla Fiom Cgil. I metalmeccanici, per solidarietà, incrociarono le braccia e rinunciarono ai pasti che arrivano dall’esterno. Due anni di proteste che sfociarono, nel 2018, in una retromarcia della ditta e l’assunzione di sette lavoratori. Fiom e Filcams, la sigla di categoria dei lavoratori, cantano vittoria.
La svolta è arrivata nel cambio di appalto per la ristorazione, vinto dalla Dussmann, leader mondiale nella fornitura di servizi integrati. Fincantieri, più volte sollecitata dalla Fiom, ha deciso di riaprire la cucina, dopo un investimento di oltre centomila euro servito per ristrutturare i locali, ma anche la palazzina spogliatoi e l’acquisto di nuovi macchinari. Ieri la Filcams Cgil ha firmato un accordo con l’azienda vincitrice dell’appalto, per il rientro dei sette lavoratori nella cucina aziendale.
“Un cambio appalto che appariva complicato ma che per fortuna è andato bene, si è riusciti a ottenere il massimo, la sfera occupazionale è stata garantita”, commenta Giuseppe Aiello,segretario generale Filcams Cgil Palermo. E di “finale positivo” parla il segretario della Fiom di Palermo, Francesco Foti. “Fincantieri è venuta incontro alla nostra richiesta di riaprire la cucina – dice Foti -. I metalmeccanici considerano questi lavoratori parte del ciclo produttivo dello stabilimento, per questo motivo hanno lottato per sostenere il diritto al lavoro”.