“Siamo impegnati nella realizzazione di tre importanti poli per la rinascita industriale della Sicilia“. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, a margine della firma, tenutosi ieri al teatro Massimo di Palermo, dell’accordo Fsc tra governo nazionale e Regione Siciliana.
“Stiamo costruendo nell’Etna Valley, a similitudine della Silicon Valley, il più grande polo di tecnologia green e tecnologia digitale dell’Europa mediterranea, anche grazie agli ulteriori investimenti di StMicroelectronic che verosimilmente saremo in condizione di annunciare nei prossimi giorni – ha detto Urso – Nel contempo, siamo impegnati in altri due poli industriali in Sicilia dove, credo, ci possano e ci debbano essere tre grandi poli industriali: quello dell’Etna Valley, quello del polo chimico green, tra Gela e Priolo, e quello Blutec di Termini Imerese. Tre importanti e significativi poli industriali di rinascita del sistema produttivo siciliano nell’ottica della duplice transizione energetica e digitale“.
”L’assegnazione è avvenuta su una procedura che era ferma da diversi anni, mi auguro che il Tar dia ragione al ministero. Noi abbiamo operato al meglio, in piena trasparenza e siamo assolutamente certi che tutte le procedure sono state regolari. Poi il Tar si esprimerà come ritengono i giudici amministrativi. Abbiamo la coscienza a posto, abbiamo fatto tutto al meglio, nell’interesse generale e nell’interesse dei lavoratori che, finalmente dopo 12 anni di cassa integrazione, che non può più esser prorogata perché l’azienda altrimenti verrebbe messa in liquidazione, abbiamo consentito loro di poter tornare a lavorare in un grande progetto di rinascita industriale dell’area“.
Alla domanda dei giornalisti su cosa accadrebbe se il Tar dovesse accogliere il ricorso dell’impresa che è stata esclusa dal bando del ministero, ha replicato: “Io guardo sempre alle migliori ipotesi. Come avete visto in ogni caso siamo pronti essendo un governo che ha una visione strategica. E credo che questa visione strategica possa trovare piena efficacia proprio in Sicilia“.
Il ministro ha poi fatto riferimento all’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese, “un sito interessante, perché ha ancora una struttura per produrre auto. Case automobilistiche cinesi, ma non solo, stanno visitando diversi siti produttivi del nostro paese perché ritengono che l’Italia possa essere particolarmente attrattiva per realizzare modelli innovativi nel settore delle auto e dei veicoli commerciali. Certamente siamo attrattivi perché abbiamo un mercato interno da colmare, perché abbiamo una filiera della componentistica straordinaria, perché vi è un ecosistema di università, centri di ricerca e di design che ha fatto nel tempo dell’auto italiana un modello nel mondo“, ha concluso.