“Per raccontare una cosa devi conoscerla e una volta che la conosci ti resta per la vita. Il racconto ti porta ad arrivare alle radici della tua città, ad amarla, ad andarne orgoglioso e a volerla tutelare”. E’ Nico Pandolfino, capo delegazione Fai Messina (Fondo Ambiente Italiano) l’ospite della puntata n°69 di donna Sarina. Un viaggio alla scoperta di quanto, dal 1975 in poi, sia cambiata la coscienza collettiva nei confronti dell’immenso patrimonio artistico, culturale, paesaggistico italiano.
“Il Fai nasce un anno dopo l’istituzione del ministero dei Beni culturali con l’obiettivo di prendersi cura del patrimonio del Paese ma se inizialmente si è pensato al restauro, alla sopravvivenza del bene in sé, dal ‘92 l’obiettivo è l’educazione e l’istruzione della collettività a valorizzare quel bene. Il restauro non è più il fine ma il mezzo, restauro quel bene e porto la gente ad innamorarsene”.
Le Giornate di Primavera FAI sono ormai un appuntamento fisso (finora sono stati 12 milioni i visitatori), ma altrettanto importanti sono le Giornate d’Autunno, I luoghi del Cuore Fai e le singole iniziative.
Uno degli aspetti più belli è l’aver “affidato” il racconto del bene che viene aperto ai visitatori in occasione delle Giornate di Primavera agli “apprendisti ciceroni” (QUI) che sono studenti che nei mesi precedenti, aderendo al progetto, imparano a conoscere quel pezzo di storia e di arte della propria città e trasmettono questo amore e questa scoperta a chi sta visitando quel luogo (QUI).
“Si protegge ciò che si ama ma si ama ciò che si conosce. Ed è davvero molto bello vedere come gli studenti raccontano questi luoghi non soltanto ai visitatori ma anche alle loro stesse famiglie. Messina ha ancora tantissimo da scoprire e valorizzare”.
La delegazione FAI Messina è nata nel 2001 e da allora sono state tantissime le iniziative e tanti siti sono stati aperti ai visitatori per le Giornate di Primavera e d’Autunno sia in città che in provincia. Tra questi la Badiazza, la Lanterna del Montorsoli, il Forte di San Salvatore, il Forte Gonzaga, la Cripta del Duomo (inserita anche nei luoghi del Cuore Fai), la Real Cittadella, la Spianata dei greci al Museo. In occasione della Giornata di Primavera 2024 i riflettori sono stati accesi su Palazzo Piacentini QUI finito anche all’attenzione mediatica nazionale per la straordinaria bellezza. E’ il Palazzo di Giustizia di Messina e non era mai stato visto sotto il profilo artistico ed il merito della delegazione FAI guidata da Nico Pandolfino è stato proprio questo al punto che si sono registrate file per imparare a guardare il Palazzo sotto un altro aspetto.
“La gente pensava di conoscerlo, ma lo conosciamo in quanto tribunale, invece Piacentini lo ha pensato come opera totale, curava anche i particolari. Hanno seguito le visite gli stessi addetti ai lavori che hanno scoperto particolari che non conoscevano. Attraverso i luoghi si racconta la storia. Oggi si parla tanto di storytelling e invece è tantissima la differenza che si ha andando direttamente in un luogo, l’emozione, anche la fisicità che si ha condividendo quel momento con chi ti è accanto. E’ un valore aggiunto che abbiamo perso in pandemia e che dobbiamo ritrovare. Adesso c’è una grande voglia non soltanto di scoprire questo patrimonio ma anche di vantarsene, sono molti i ragazzi che tornano in città”