Mettere fine una volta e per tutte alle morti silenziose sul lavoro causate da superficialità e scarsa attenzione verso la sicurezza, o comunque provarci seriamente.
Lo strumento che maggiormente può contribuire nel superare queste difficoltà è do sicuro la tecnologia. Di questo è convinta Inail, che ha brevettato un simulatore per ambienti confinati o sospetti di inquinamento, con l’obiettivo di intraprendere percorsi formativi e di addestramento gratuiti per i lavoratori. Riprodotta una possibile situazione di rischio, tipica nei contesti lavorativi, vengono testate metodologie di lavoro e procedure di sicurezza e di emergenza per il recupero degli operatori infortunati o colti da malore.
La Direzione regionale Sicilia, grazie alla collaborazione del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e dei Comitati paritetici territoriali per la sicurezza in edilizia delle provincie di Catania, Messina e Palermo ha organizzato un tour formativo itinerante che fornirà agli operatori del settore edile ed industriale un bagaglio formativo e addestrativo al fine di mitigare il rischio di infortuni in tale ambito lavorativo. L’attività formativa è sviluppata grazie al supporto dei tecnici Inail del Dipartimento innovazioni tecnologiche, impegnati in attività di ricerca volte ad approfondire e sviluppare innovative e adeguate misure tecnico-organizzative per la sicurezza degli operatori. Il progetto formativo ha già fatto la sua prima tappa a Messina e si concluderà a Catania, dove si svolgerà dall’1 al 5 luglio. Oggi il simulatore è arrivato all’interno del Cantiere Manelli Impresa, in piazza Principe di Camporeale, a Palermo, dove è stato presentato un report con i risultati sui morti sul lavoro dell’Inail.
A conferma del forte impegno sul tema della Struttura commissariale è intervenuto il Subcommissario per la depurazione Toto Cordaro : “La formazione dei lavoratori che operano in ambienti confinati o sospetti di inquinamento è fondamentale per la struttura per la depurazione“- che ha voluto sottolineare anche come – “la struttura conferisce grande valore all’iniziativa che si svolge ora a Palermo nei luoghi del cantiere di costruzione del collettore sud-orientale della città, perché gran parte delle maestranze che operano nei cantieri della depurazione lavorano nel sottosuolo e quindi spesso si trovano a confrontarsi in ambienti difficoltosi e quindi ambienti confinati e soprattutto al buio con pericolosi gas e con fanghi di natura più svariata.
Cordaro ha così concluso il suo intervento: “Accogliamo l’iniziativa dell’Inail con grande plauso non soltanto perché è finalizzata alla prevenzione da infortuni, ma anche perché spiega quali possono e devono essere le procedure di emergenza per evitare che vi possano essere danni maggiori di quelli che invece con una corretta formazione si possono evitare“.
Il Presidente di Ance Palermo Giuseppe Puccio ha invitato le istituzioni a guardare “il privato con attenzione. Insieme possiamo fare tante cose. Il sistema dei controlli non funziona. Spesso si controllano sempre le stesse aziende e non quei cantieri sperduti perché è complicato controllarli. Il sistema deve fare un salto in avanti e noi come associazione di categoria siamo disponibili a questo“.
Luciano Di Donato (Inail) ha evidenziato il lavoro già svolto: “Sono stati formati e addestrati più di 600 operatori che operano in ambienti confinati o sospetti di inquinamento in diversi campi come il vitivinicolo, il metalmeccanico o il settore navale. Abbiamo toccato settori molto critici dove la condizione di infortunio diventa difficilmente gestibile. Abbiamo collaborato con i vigili del fuoco, con la croce rossa e con il 118 per rendere completa l’attività che andiamo a svolgere“.