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No all'abbandono

“E state” con noi: la promessa da fare ai nostri amati animali

mercoledì 3 Luglio 2024
abandoned dog

La nostra, purtroppo, è una società distopica e contraddittoria, abitata da anime bianche, buone e caritatevoli, e anime nere, cattive e senza speranza. Questo risulta già evidente nel rapporto con i nostri animali da compagnia, che sono nostri compagni di vita. Da un lato abbiamo una umanità attenta, affettuosa e  premurosa, che tratta i bimbi pelosi come parte della famiglia; dall’altro una “nera”, superficiale e cattiva che, i primi tempi, li accoglie con affetto, sembra convinta della scelta, ma alla prima occasione, vacanze estive, settimane bianche, feste e festazze varie, o semplicemente per noia, li restituisce, allo stesso modo di pacchi o giocattoli da riciclare in strutture di accoglienza, che dovranno reinserirli in una nuova famiglia, o, nel caso peggiore, li abbandona per strada, senza guardarsi indietro. I dati del 2023 sono allarmanti: la Protezione Animali ha aiutato e salvato 176.633 animali, ne ha fatti adottare 21.227 e ha contribuito a combattere abbandono e randagismo, facendo sterilizzare 29.309 tra cani e gatti. l’ENPA, Ente nazionale protezione animali, a tal proposito, ha stilato un vademecum per informare e guidare chiunque voglia contribuire a contrastare l’abbandono di animali.

Cosa fare se ci si trova dinanzi a un animale abbandonato?

Alla domanda risponde Carla Rocchi, la presidente di ENPA, con parole ferme e inequivocabili: “Chi abbandona un animale commette un reato e può essere punito con l’arresto fino a un anno o con un’ammenda sino a 10 mila euro. Se assisti a un caso di abbandono non voltarti dall’altra parte e denuncia alle forze dell’ordine i colpevoli. Raccogli, se puoi, le informazioni necessarie ad individuare i responsabili, come il numero di targa. Puoi chiamare il numero unico 118, istituito per intervenire a tutela dell’uomo in situazioni di emergenza: un gatto ferito che si trascina in mezzo alla strada, un cavallo che fugge impaurito, un cane aggressivo che vaga in un quartiere, una pecora entrata in autostrada attraverso un varco della recinzione, giusto per fare degli esempi, rappresentano senz’altro possibili fonti di pericolo per l’uomo e il 118 non dovrebbe esitare a intervenire o, altrimenti, dare informazioni utili sugli enti a cui rivolgersi a livello locale. L’abbandono degli animali domestici è un fenomeno stazionario, proporzionale a quanti sono i delinquenti in giro e a quanti sono gli stupidi che comprano un cucciolo per Natale senza pensare, senza senso di responsabilità e alle prime difficoltà, come le partenze, lo abbandonano per strada o in un canile. C’era stato un incremento delle adozioni nel periodo del Covid, non dovuto a bontà d’animo, ma a bieco interesse, per uscire con la scusa di portare fuori il cane. Di riflesso, in maniera proporzionale, poi, ci sono stati più abbandoni”.

Gli animali non sono gadget, accessori o regali alla moda, ma esseri senzienti, empatici, che ci amano senza riserve, che mangiano, bevono, giocano, crescono, pur restando sempre bambini, invecchiano con noi e hanno bisogno di essere adottati consapevolmente e di essere amati per tutta la vita, finché morte non ci separi.  Vogliamo chiudere con una riflessione del filosofo austriaco Helmut Kaplan: “Un giorno i nostri figli ci chiederanno: “Tu dov’eri durante l’Olocausto degli animali? Che cosa hai fatto per fermare questi crimini orribili?”. A quel punto non potremo usare la stessa giustificazione, per la seconda volta, dicendo che non lo sapevamo”.

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