L’ultimo post risale al 13 luglio ed è relativo alla serata di premiazione del Taormina Film Fest. Nove giorni di silenzio ed In generale scorrendo il profilo facebook di uno dei politici più social dell’isola sembra quasi che Scateno abbia perso la “S”.
Post sporadici e generici, zero dirette mattutine, zero invettive. Dal giorno del suo ritorno dopo due settimane di riflessione sulla sconfitta alle Europee De Luca ha cambiato registro (QUI). Sembra quasi un’altra persona. All’annuncio di voler fare il tutor di Basile (“starò al suo fianco”) e avviare una revisione di giunta e partecipate entro dieci mesi è seguita un’azione molto sotto traccia (QUI).
L’INSOLITO SILENZIO
Ma proprio quell’insolito silenzio, al quale a quanto pare corrispondono sfuriate lontano da riflettori, fa presagire aria di tempesta. Sa che deve tenere Messina “il fortino sotto assedio” (QUI) se vuol puntare sulla mamma di tutte le battaglie (la presidenza della Regione Siciliana), sa che non deve sbagliare strategie e nel frattempo continua a perdere pezzi all’Ars.
GRUPPO DIMEZZATO
Dopo Salvo Geraci, Salvo Giuffrida e Alessandro De Leo (quest’ultimo lo scorso mese di maggio) oggi è stata la volta di Ludovico Balsamo QUI (tornato alla casa madre, l’Mpa) dimezzando il numero dei deputati rispetto agli eletti del 2022. Stando ai rumors non è finita qui.
Mentre studia le mosse per le regionali (nessuna ipotesi esclusa compresa la leggenda metropolitana che lo vuole molto dialogante con Falcone e Assenza) c’è il nodo Messina.
CHE SUCCEDE A MESSINA
La crisi idrica in riva allo Stretto è stata gestita con alcuni errori di sottovalutazione e di comunicazione ed è esplosa in tutta la sua problematicità. Non basta dare la colpa ad altri se hai un elefante alla porta e te ne accorgi solo quando te lo trovi nel salotto. I disagi sono di gran lunga minori rispetto alle altre città siciliane, ma i messinesi stanno iniziando ad esasperarsi e l’estate a secco si preannuncia lunga. Il caso delle assunzioni al Comune rimaste congelate (QUI) è un’altra questione che ha irritato il leader di Sud chiama Nord, così come l’arrivo del commissario ad acta per il rendiconto 2023 non approvato nei tempi previsti dalla norma.
In questo quadro, con il Pd che incalza quotidianamente, è assai improbabile che De Luca aspetti il 2025 per il rimpasto. Anche perché, dopo le Europee ha un elenco di aspiranti assessori o di componenti di Cda in pectore ma dall’altro lato ha anche dei punti fermi che non vuole toccare o che lo stesso Basile preferirebbe restassero. Le opposizioni non stanno fornendo coordinate su futuri candidati sindaci (anche perché al momento non ne hanno. Ogni tanto fa capolino qualche nome o viene fatto girare appositamente per aprire il tiro al bersaglio ma ormai la strategia deluchiana è nota e gli avversari hanno preso le misure e regali non ne faranno, tanto meno tre anni prima.
Mantenere salda Messina è quindi la priorità ed è per questo che a settembre la quiete di oggi lascerà spazio alla tempesta. Non è dato sapere quali saranno le scelte di De Luca sebbene sia consapevole che se vuol mantenere Messina non basta premiare i fedeli se non hanno anche altre doti.
CASTELLI IN GIUNTA?
Scontato, dopo qualche frenata, l’ingresso in giunta Basile di Laura Castelli, dopo la candidatura alle Europee con ScN. Torinese, eletta deputata nella circoscrizione Piemonte con il M5S e confermata nel 2018 (diventando anche vice ministro nel governo Conte e nel governo Draghi), da un anno è con Sud chiama Nord, diventandone presidente dal marzo presidente del partito.
BALSAMO ALL’MPA
Fioccano nomi e ambizioni di chi punta ad un ruolo e di chi vuol mantenerlo e poco o nulla trapela. Gli attacchi al Pd finora sono stati lasciati ai coordinatori del partito per non compromettere future alleanze. Quanto al passaggio di Balsamo all’Mpa è stato visto come un fulmine a ciel sereno (ma negli ambienti politici circolava l’indiscrezione) come dichiara il coordinatore regionale Danilo Lo Giudice “Non ne comprendiamo le ragioni, considerato che fino a qualche giorno fa abbiamo condiviso le strategie di rilancio del nostro movimento. È sorprendente che una decisione di tale portata sia stata presa senza un confronto preliminare con il leader del partito.Tuttavia, rispettiamo la sua decisione e gli auguriamo di trovare il suo centro di gravità permanente.”
In ScN adesso i deputati Ars sono: Cateno De Luca, Pippo Lombardo, Ismaele La Vardera, Matteo Sciotto.