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L'analisi politica

Messina: il 2024 sarà SCatenout? Europee e assedio al fortino

lunedì 1 Gennaio 2024

Sotto il profilo politico lo scenario che si presenta ad inizio anno non sarà lo stesso del 31 dicembre 2024. Potremmo dire che sarà un anno “politic-fluid” con alcuni bivi, giri di boa, assestamenti,  cambi di equilibri che avranno un unico epicentro: le Europee di giugno. Nello scacchiere politico è quello lo spartiacque che segnerà in gran parte sorti individuali e di partito, nascita, consolidamento o tramonto di leadership. Se poi alle Europee dovessero aggiungersi, come pare, le elezioni dirette per la Città Metropolitana il mix sarà “esplosivo”.

CATENO E GLI ANTI-CATENO

Il 2024 si apre con due certezze: la leadership di Cateno De Luca e le due opposizioni (centro destra e centro sinistra) che stanno preparando l’alternativa. Né  a destra né a sinistra oggi c’è un “antiCateno” ma ad essere messo peggio è il centro sinistra che oltre a non aver un nome deve fare i conti con gli “ammiccamenti” in corso all’Ars tra De Luca e Pd e 5stelle QUI. Fatto questo che ai dem e ai 5stelle dello Stretto scatena reazioni da orticaria QUI (anche perché certi reiterati attacchi social dell’ex sindaco di Messina sono difficili da dimenticare).

Parafrasando un film anni ’80 “Cercasi Susan disperatamente” il quadro messinese  è da “cercasi leader urgentemente”, con la differenza che nel film Susan era interpretata da Madonna mentre dalle nostre parti le star non sono tantissime.

LUNA DI MIELE FINITA

In casa deluchiana si guarda al 2024 con molta cautela. La questione riguarda anche l’amministrazione Basile che dopo un anno e mezzo ha lavorato molto bene su più fronti (gestione rifiuti, trasporto pubblico, grandi eventi) ma deve fare i conti con la fine della luna di miele QUI con una parte della città (su settori come mobilità, erogazione idrica) e con la perdita della maggioranza in consiglio comunale QUI.

Incrinature che Cateno De Luca non sottovaluta e che vanno ad aggiungersi alla sconfitta nella “conquista del feudo di Monza” QUI, alla perdita di un deputato all’Ars  QUI(Salvo Geraci, sindaco di Cerda), di un parlamentare  QUI(la senatrice Dafne Musolino),  dell’ assessora comunale Carlotta Previti  (QUI) e di alcuni consiglieri comunali.

La posto in gioco è alta, il 2024 vedrà “astri nascenti”, decreterà la fine di stelle cadenti e meteore, non mancheranno tradimenti e vendette.

L’ERA DI CATENO

Iniziamo dal quadro attuale che nel messinese potremmo definire l’era  di Cateno De Luca. Dal 2017 in poi ha incassato successi elettorali uno dietro l’altro. Ha iniziato nel novembre 2017 con l’elezione all’Ars nella lista in tandem con l’ Udc dove, da esperto navigato è riuscito nell’impossibile: lui primo degli eletti e il delfino Danilo Lo Giudice (con i calcoli sui voti fatti con il bilancino) primo dei non eletti, così da subentrargli in Assemblea quando Cateno nel 2018 è diventato sindaco di Messina.

NON L’HANNO VISTO ARRIVARE

Anche questa elezione è stata un’operazione studiata nei dettagli mentre a Messina, centro destra, centro sinistra, accorintiani e 5 stelle, come direbbe Elly Schlein “non lo hanno visto arrivare”. E invece lui è arrivato, con una vittoria al ballottaggio che ha capovolto i piani di tutti gli altri. Eletto sindaco senza neanche un consigliere dalla sua ha rivoltato come un calzino la città e ha costruito i pilastri della sua leadership e una nuova classe dirigente.

BINGO NEL 2022

Si arriva così alle tornate elettorali del 2022 che lo vedono fare bingo. Dimessosi da sindaco di Messina a febbraio 2022, a giugno il suo candidato designato, Federico Basile è eletto sindaco di Messina al primo turno (con tanto di premio di maggioranza in consiglio comunale QUI), a settembre porta a casa l’elezione all’Ars come miglior candidato perdente alla presidenza della Regione altri sette deputati regionali e due parlamentari  QUI(con un partito, Sud chiama Nord,  nato un mese prima delle urne), più una serie di sindaci e consiglieri nei vari comuni della provincia e dell’isola. Nel maggio 2023 Cateno De Luca indossa la quarta fascia da sindaco, quella di Taormina.

2023: DIVORZI, ADDII, SCONFITTE

Il 2023 però ha portato le prime incrinature e soprattutto gli avversari politici hanno iniziato a prendere le misure. L’anno è stato scandito da divorzi (quello dall’alleanza puramente tecnica a Palazzo Zanca con la Lega di Nino Germanà), addii (Previti, Musolino, Geraci, alcuni consiglieri comunali), l’esito deludente delle elezioni suppletive a Monza e delle trattative per un’alleanza alle Europee QUI, la perdita della maggioranza nel consiglio comunale di Messina.

GLI AVVERSARI TROVANO L’OTTICO

Se nel 2018 gli avversari non l’hanno visto arrivare e nel 2022 ancora erano in cerca degli occhiali, nel 2023 hanno trovato l’ottico. Cateno lo sa e sa che deve valutare tutti i segnali, anche interni al suo gruppo, ma soprattutto deve stare attento al suo ego. La corsa del cavaliere solitario contro tutto e  tutti sta frenando e la provincia di Messina non è più la prateria di sei anni fa.

TIRRENICA E NEBRODI TERRENO MINATO

Se nella zona jonica i numeri sono dalla parte dei deluchiani La zona tirrenica (leggi milazzese e barcellonese) e i Nebrodi sono un terreno minato e viene considerato “straniero ostile” anche un politico che risieda ad Ortoliuzzo, ai confini del regno.

L’obiettivo degli avversari è quindi la fine dell’incontrastata (fin qui) leadership deluchiana (e Cateno ci sta mettendo del suo). Il centro destra è in fase avanzata mentre il centro sinistra non ha ancora le idee chiare.

QUI CENTRO DESTRA

Nel centro destra si stanno consolidando nuove leadership e si sta lavorando all’unità guardando alla Città Metropolitana, dove contro Danilo Lo Giudice sarà schierata l’artiglieria pesante. Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia possono contare su figure in ascesa.

AMATA-GERMANA’-SIRACUSANO & CO

In Fratelli d’Italia c’è l’assessore regionale al Turismo Elvira Amata che negli ultimi anni non ha sbagliato un colpo ed è probabile candidata alle Europee. La Lega ha il senatore Nino Germanà sul quale Salvini sta puntando forte e che nel 2024 consoliderà la sua leadership sia a livello regionale che nazionale. In Forza Italia c’è la sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano che continua a portare risorse nello Stretto e in Sicilia. In panchina si sta scaldando per tornare in campo Luigi Genovese, che attende la sentenza del Cga sul ricorso per il seggio all’Ars (e le cui scelte incideranno e non poco sui voti alle Europee).  In consiglio comunale è stato il centro destra a ribaltare la maggioranza in minoranza ed alle Europee c’ è un nocciolo duro di deputati regionali (da Pino Galluzzo a Laccoto e Bernadette Grasso) che darà filo da torcere e aspetta tutti al varco in caso di elezioni per la Città Metropolitana (da sempre appannaggio del centro destra).

Luigi Genovese
Luigi Genovese

QUI CENTRO SINISTRA

Il centro sinistra ha fatto i conti con urne poco clementi e con alcuni addii tumultuosi (pesante quello dell’ex deputato nazionale Pd Pietro Navarra andato in Forza Italia QUI). Il candidato sindaco del centro sinistra e segretario cittadino Pd Franco De Domenico ha ritirato la firma dalla candidatura alle regionali del 2022 e si è dimesso lasciando i dem in ambasce per la conferma del seggio QUI. Ne ha approfittato il giovanissimo Calogero Leanza che, alla prima candidatura, è approdato all’Ars e da quel giorno, pancia a terra, lavora per serrare le fila del partito e per quella leadership che dall’addio di Francantonio Genovese in poi non è più stata stabile QUI.

Antonella Russo

PD: #MAICONCATENO

Per la prima volta il Pd non ha parlamentari (uno spiraglio potrebbe aprirsi in caso di candidatura e vittoria alle Europee della deputata nazionale Stefania Marino che aprirebbe le porte a Giacomo D’Arrigo). I nomi forti al femminile sono la consigliera comunale Antonella Russo (in pole per la Città Metropolitana) e l’ex parlamentare Maria Flavia Timbro in chiave Europee. Una lucida analisi l’ha fatta Armando Hyerace (tra i papabili per la segreteria cittadina Pd) sintetizzando: “i flop elettorali sono stati figli di candidature nate per opportunismo” e l’eventuale alleanza con Cateno “è solo propaganda mediatica di De Luca esclusa dal segretario regionale Barbagallo. Mi spiace per l’ingenuità di qualche nostro deputato regionale che continua a farsi ritrarre in foto”. Insomma di patti con Cateno, siano essi di pasta al sugo, babà con la panna, braciole di pescespada e via cucinando per i dem dello Stretto non se ne parla QUI A meno che non si voglia fare la fine dell’Udc alle regionali del 2017.

Antonio De Luca e Barbara Floridia

M5S: ALLEATI SOLO ADESSO

Il M5S ha preso diverse batoste nel 2022, dimezzando gli eletti all’Ars e al Parlamento e restando fuori dal consiglio comunale. La leadership è saldamente in mano al capogruppo Ars Antonio De Luca e alla presidente della Commissione Vigilanza Rai Barbara Floridia. Il partito regge in Sicilia anche nei sondaggi ed alle Europee i due uscenti (Ignazio Corrao e Dino Giarrusso ) sono due ex. Non è regola del movimento alcuna “ospitata” e l’unica alleanza con Sud chiama Nord al momento è solo per fare opposizione a Schifani QUI. Le Regionali 2027 sono lontane anni luce e come ha dichiarato Nuccio Di Paolavediamo i risultati alle Europee prima di parlare di candidati alla presidenza della Regione”. Quest’ultima frase è un campanello d’allarme per Cateno De Luca che dopo aver litigato un po’ con tutti a destra, sinistra e pure al centro, si trova ad un bivio.

CALENDA TIEPIDO

E’ rimasta in piedi un’ipotesi di accordo con Calenda che però vede il leader di Azione molto tiepido per non dire gelido QUI. Assai improbabile l’ingresso in una lista Pd o M5S per i motivi sopra detti e anche perché un solista come Cateno difficilmente entra in un’ orchestra.

CENERENTOLE E CERCHIO MAGICO

E’ però consapevole che sta per giocarsi tanto. Non può permettersi un “Monza 2” a maggior ragione se ci saranno anche le elezioni provinciali per di più con la giunta Basile indebolita da attacchi esterni e frizioni interne al gruppo. Ci sono fibrillazioni tra i deluchiani che non si vedono ma sono legate ad alcune posizioni sovra esposte, a malumori contro il cerchio magico e la logica di Anastasia e Genoveffa v/s Cenerentola (dove i meno inclusi si identificano in quest’ultima e non vedono l’ora d’incontrare il Principe al ballo).

FORTINO SOTTO ASSEDIO

Cateno non è sprovveduto e sa che non può rischiare candidature avventate. Ha ancora il pallino in mano e le chiavi del regno ma il fortino è sotto assedio, si è visto che non è invincibile e che l’uno contro tutti non funziona più. Comunque vadano le cose, a fine 2024 non sarà più il leader incontrastato.

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