Al Consiglio Comunale il sindaco Leoluca Orlando aveva prospettato la disponibilità di ben 5mila loculi al cimitero di Santo Spirito, eppure questi ad oggi si sono ridotti ad appena 1000, disponibili nei prossimi 6 o 7 mesi.
A dirlo è il capogruppo della Lega al Consiglio comunale di Palermo, Igor Gelarda, spiegando che si tratta di “un numero assolutamente insufficiente, considerando che alle 700 salme a deposito oggi se ne aggiungono una media di circa 300 mensili“.
“Conti alla mano, tra sei mesi le salme a deposito saranno 2.500 e, quindi, dopo avere speso ben un milione di euro, perché tanto costa al Comune l’acquisto dei mille loculi a Sant’Orsola, rischiamo di averne ancora 1.500 a deposito a giugno – sottolinea l’esponente del Carroccio –. Ma non è tutto. Il costo finale dei loculi a Sant’Orsola è di 1.800 ciascuno, di cui mille pagati dal Comune e 800 dai cittadini. Un costo quasi quattro volte superiore all’inumazione, il seppellimento sottoterra. Quindi molti dei parenti di defunti messi a deposito ai Rotoli potrebbero optare per l’inumazione, meno costosa, e non opzionare nessun loculo al Sant’Orsola. Al momento delle 700 salme al deposito solo per 160 è stata fatta richiesta di sepoltura in loculo. Le altre rischiano di restare nelle tensostrutture abusive“.
“Nel frattempo niente sembra muoversi per la risistemazione del vecchio forno crematorio e nessuna notizia neanche sul fronte del nuovo cimitero – dice ancora Gelarda –. Dopo le ennesime chiacchiere, la montagna ha partorito un topolino, in un momento di buio totale, del sindaco Orlando e di tutta la sua amministrazione, che ha costretto Palermo a diventare la città che non riesce neanche a dare la giusta sepoltura ai suoi cittadini“, conclude il leghista.