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“La pandemia ha aumentato e prodotto nuovi poveri, bisognosi anche di beni alimentari. Richiamare tutti a non sprecare il cibo è quindi non solo un impegno etico, ma anche un modo concreto per aiutare quanti fanno fatica a mette insieme il pranzo con la cena” afferma Santo Giordano, presidente del Banco Alimentare della Sicilia Occidentale in occasione dell’ottava Giornata nazionale di Prevenzione dello Spreco alimentare che si celebra 5 Febbraio 2021.
Questa ricorrenza fu istituita per la prima volta nel 2014 a Bologna su iniziativa del Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con la campagna Spreco Zero e l’Università di Bologna.
“Spreco Zero – spiega Giordano – è la campagna che ha generato la Carta Spreco Zero sottoscritta da diversi Sindaci italiani delle metropoli (Roma, Milano, Firenze, Napoli, Bologna) e di varie amministrazioni. La campagna ha sostenuto la prima Giornata Nazionale di prevenzione dello Spreco Alimentare”.
Il Banco Alimentare a livello nazionale è impegnato da sempre e ogni giorno ad evitare che il cibo buono finisca sprecato. A titolo di esempio si può ricordare che nel 2020 la rete Banco Alimentare ha incrementato la sua attività di recupero eccedenze dal canale industria di + 4.800 tonnellate rispetto al 2019 (22.500 ton VS 17.500).
Santo Giordano spiega poi come grazie ai rapporti attivati con le catene della Grande Distribuzione e al riconoscimento di professionalità che Banco Alimentare si è conquistato nel corso di anni, oggi sono numerose le attività di recupero giornaliero di alimenti presso i punti vendita della Grande Distribuzione, in particolare di alimenti freschi attraverso il programma Siticibo, che ha proprio lo scopo di recuperare eccedenze di cibo sia fresco sia cotto. Banco Alimentare infatti recupera, anche nel settore della ristorazione commerciale e collettiva, porzioni di cibo cotto da hotel, mense aziendali e ospedaliere, refettori scolastici, banchetti, esercizi al dettaglio, navi da crociera, etc.
Chiediamo come quest’anno di pandemia ha inciso in questo particolare tipo di attività. “Alcune modalità di recupero (pane e frutta dalle scuole) – dice in proposito – sono state sospese durante il 2020 e altre drasticamente ridotte (recupero di cibo cotto dalle mense delle aziende), questo in ragione della sospensione del servizio mensa e della riduzione del numero dei lavoratori attivi nelle aziende. Nel settore della ristorazione però, Banco Alimentare, ha effettuato diversi interventi in emergenza sanitaria per salvare dallo spreco pasti “ready to eat” altrimenti sprecati con il prolungamento delle chiusure delle attività”.
Chiediamo infine: “Oltre ai rapporti costanti che abbiamo con le catene dei supermercati e con le poche aziende di produzione di beni alimentari, teniamo uno stretto rapporto con le autorità portuali che ci chiamano quando si verificano sequestri di pescato. In quel caso ci muoviamo con grande celerità e quasi sempre in giornata il pesce è sulle tavole delle mense per i poveri della città”.