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Si è aperta col le note del “Il Silenzio” suonato da un Brigadiere dei Carabinieri la manifestazione in memoria delle vittime delle foibe a Palermo.
La tragedia della strage delle foibe, voluta dal maresciallo Tito, è uno di quegli eventi dove venne negata l’umanità in Istria, Fiume e Dalmazia.
La manifestazione, organizzata dagli esuli dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, si è svolta con la presenza delle massime cariche civili e militari presso la splendida Villa Martiri delle Foibe.
“Una storia che per troppo tempo è stata nascosta, interpretata e strumentalizzata politicamente, senza rendersi conto che si trattava di vite umane. Oltre 12 mila sono le vittime strappate con violenza alla vita, 350 mila le persone che sono fuggite per salvarsela, perdendo case e ricordi e ogni bene per pagare i danni di guerra della propria nazione“, racconta il presidente dell’ANVGD PALERMO Gino Zambiasi.
Ma oltre il danno anche la beffa, gli esuli scappati da quelle terre per salvarsi la vita, hanno dovuto subire, non solo la violenza dei titini, ma anche quella dei propri connazionali perché etichettati “fascisti” e “traditori“.
Una parte di quegli esuli, circa sei mila, arrivarono in Sicilia. Molti distribuiti nei due campi profughi dell’Isola, a Cimbali e a Termini Imerese, altri emigrati alla ricerca di una nuova Patria e vita.
LA MANIFESTAZIONE
Forte la presenza della Regione Siciliana a Palermo.
A rappresentare il governatore Nello Musumeci è stato l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla il quale ha sottolineato che: “E’ riemersa forte nel tempo l’esigenza di ridare dignità a quelle anime che hanno dato un sacrificio straordinario. Nonostante il negazionismo che c’è stato, oggi la nostra Repubblica ricorda, anche in questo momento di pandemia, questa storia”.
“Storia celata per troppo tempo che oggi ha preso tutta la sua dimensione storica. Credo che questo non serva solo per fare memoria, ma anche per affidare progetti utili ai fini della conoscenza di queste realtà nelle scuole per far sì che fatti come questi non si debbano più ripetere e perché sia data dignità a tutti, anche a coloro che non ci sono più”, conclude l’assessore.
A evidenziare che la storia non ha riguardato solo l’ex confine orientale italiano è stato l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà.
“Ricordiamo oggi le migliaia di persone, connazionali, che sono cadute e sono state assassinate nelle Foibe e dimenticate. Siamo qui senza colori politici per ricordarli e ricordare anche gli oltre 400 siciliani che sono caduti sul confine nord orientale dell’Italia “, sottolinea Samonà.
In rappresentanza dell’Ars, ha partecipato anche la vicepresidente Angela Foti.
“Essere qui oggi testimonia anche la necessità di comprendere che le spirali di odio in qualsiasi momento storico si inneschino di certo tirano fuori il peggio del peggio. Bisogna fare memoria e ricordare le vittime di quel delirio di aggressività e di risposta di violenza. La massiccia presenza a Villa Martiri delle Foibe fa percepire come questo evento sia ancora vivo nella memoria anche dei siciliani”
IL SINDACO DI PALERMO E IL PREFETTO
“Questo è un momento di equilibrio e armonia che questa città cerca di perseguire. I martiri delle foibe devono essere ricordati come tutti i martiri delle violenze quale che sia la categoria dei vivi e dei morti, dei sopravvissuti e dei vincitori”. Così è intervenuto il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando il quale ha aggiunto che “La memoria del passato è il futuro del Paese”.
Alla manifestazione ha partecipato anche il nuovo prefetto della provincia di Palermo Giuseppe Forlani. “Il giorno del ricordo pone una riflessione per il Paese. Riporta la memoria di una storia di cui dobbiamo fare tesoro perché i profughi Giuliani e Dalmati rappresentano un momento della nostra storia. Di questa pietra di inciampo di dimensione europea si trae l’occasione per poter approfondire senza riserve la storia e ricordare l’importanza del riconoscimento reciproco delle minoranze“, ha dichiarato.
A rappresentare anche il Consiglio Comunale vi era presente Igor Gerarda, capogruppo della Lega.
LE FORZE DELL’ORDINE
Sono tanti i militari che hanno perso la vita in quelle terre e, come sempre, si sono unite alla manifestazione tutte le associazioni combattentistiche di Palermo e della provincia e la Croce Rossa italiana.
Ma non solo: a dare prestigio alla manifestazione è stata anche la presenza del Comandante della Legione Carabinieri Sicilia Gen. B. Rosario Castello, insieme al Gen. Arturo Guarino comandante provinciale, il Generale di divisione esercito in Sicilia Maurizio Angelo Scardino.
E ancora il questore Leopoldo Laricchia, Nicola Quintavalle Cecere comandante della provinciale Guardia di Finanza e il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Agatino Carrolo.
L’ANVGD PALERMO
Il fiumano Gino Zambiasi, presidente dell’associazione ha ringraziato le istituzioni che hanno partecipato alla manifestazione, Don Pino della parrocchia SS. Maria Consolatrice e la Digos che rende la villa sempre sicura per tutti.
L’ANVGD Palermo ha anche ringraziato il Presidente VII circoscrizione Giuseppe Fiore, anch’egli sempre presente, che costantemente attenziona il giardino.
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