Il pm di Agrigento, Maria Barbara Grazia Cifalinò, ha chiesto 9 anni e 4 mesi di reclusione per la cinquantenne Silvana Sfortuna, di Palma di Montechiaro, accusata di avere sfigurato con l’acido il marito 48enne, simulando poi un’aggressione ai suoi danni e facendolo arrestare ingiustamente.
La donna è accusata di calunnia e lesioni aggravate con sfregio permanente. L’episodio risale al 5 dicembre scorso. La donna era stata accolta in una struttura protetta perché aveva raccontato di avere subito violenze e maltrattamenti insieme alla figlia, nata da un precedente matrimonio. Ma da quella struttura, Silvana Sfortuna si è allontanata e dopo aver ingiustamente accusato il marito ha ammesso di essersi inventata tutto e di averlo aggredito.
La procura di Agrigento, che ha fatto chiarezza sulle false accuse mosse dalle donna nei confronti del marito, le contesta adesso la premeditazione. Il marito della donna, rimasto per settimane in ospedale in gravissime condizioni e che ha riportato ustioni in tutto il corpo, si è costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Calogero Sferrazza; questa mattina era presente in aula. L’uomo, che non è mai finito in carcere perché è stato ricoverato per mesi al centro grandi ustioni dell’ospedale Cannizzaro di Catania, si era difeso da subito sostenendo di non avere neppure toccato la bottiglietta che conteneva l’acido.
Dopo la requisitoria ci sono state le arringhe di parte civile e della difesa dell’imputata. Il legale della donna, Giuseppe Vinciguerra, ha chiesto al giudice Giuseppe Miceli di riconoscerle l’attenuante della provocazione. Il 7 ottobre sarà emessa la sentenza.