Si torna a parlare dell’unificazione dei due comuni di Erice e Trapani.
Il progetto di creare un unicum territoriale, articolato in municipi, nasce dall’idea di dare maggiore linearità all’azione amministrativa, garantendo al meglio interessi collettivi condivisi dai cittadini trapanesi ed ericini, a partire dai servizi pubblici.
Infatti molte abitazioni hanno un doppio ingresso, su due vie, di cui una in territorio di Trapani e l’altra in territorio di Erice, con la conseguenza che nascono anche problematiche di origine fiscale e di funzionalità ed efficacia dei servizi pubblici essenziali.
Questa proposta, oggetto di un lungo dibattito tra gruppi spontanei di cittadini, trova oggi un’ulteriore legittimazione alla luce dell’istituzione di un Comitato dei Garanti appena insediatosi, costituito da personalità di alto profilo.
Hanno accettato di far parte del Comitato il Prof. Salvatore Corso, profondo conoscitore della storia di Erice e di Trapani, il Dott. Mario D’Angelo, ex presidente del Tribunale di Trapani e Fabio Pace, giornalista.
Essi hanno il compito di monitorare costantemente l’attività del Comitato, a garanzia dell’indipendenza e trasparenza dello stesso.
Trattandosi di un processo che nasce dal basso, dal confronto diretto con la comunità, il Comitato ha ipotizzato due alternative: stimolare i rispettivi Consigli comunali affinché siano i medesimi ad indire il referendum, oppure prevedendo la possibilità di una raccolta firme per l’audizione di un referendum popolare, “rispettando rigorosamente l’identità culturale dei territori in questione: il borgo medievale di Erice, le contrade della parte orientale di Trapani e le frazioni dell’Agro ericino”, sottolinea uno dei promotori del Comitato dei Garanti, Giovanni De Santis.
Il Comitato dei Garanti ribadisce la necessità di rimanere scevro da ogni influenza politica, senza però escludere una interlocuzione con la politica, ma riservandosi comunque di deliberare in piena autonomia. Infatti “Caratteristica principale del Comitato è la gestione condivisa, al fine di rendere partecipe la cittadinanza rispetto all’operato del Comitato”, sottolinea De Santis.