A Bruxelles i lavori sono partiti a grandi ritmi. Tra i banchi del Parlamento europeo, i deputati siciliani hanno avuto i primi approcci, all’interno delle rispettive commissioni, con i colleghi europei. Tra questi c’è anche Marco Falcone, ex assessore regionale alle Infrastrutture nel governo Musumeci ed ex assessore al Bilancio nella squadra del presidente Renato Schifani.
L’eurodeputato di Forza Italia e del Partito Popolare europeo è componente della commissione Problemi Economici e Monetari e della commissione Pesca. Intervistato da ilSicilia.it ha raccontato alcuni retroscena, dal primo impatto agli argomenti già in discussione, come gli aiuti alle imprese o pescatori di frontiera, e tracciato un piccolo bilancio dei traguardi raggiunti in Sicilia.
Marco Falcone, eurodeputato e vice capo delegazione di Forza Italia al Parlamento europeo, è iniziata una nuova avventura politica a Bruxelles. Quali sono state le sue prime impressioni?
“Con lo stesso entusiasmo con cui ho vissuto la campagna elettorale, culminata nella fiducia di oltre centomila siciliani e sardi, sto vivendo adesso questo intensissimo start up del mandato. Le sfide sono enormi e noi di Forza Italia, componente storica del più grande gruppo dell’emiciclo e cioè il Partito Popolare Europeo, saremo centrali. Nella nuova Commissione abbiamo ben quattordici commissari del Ppe. A ciò si aggiunge l’autorevole presenza di Raffaele Fitto quale vicepresidente esecutivo, sostenuto dal Governo nazionale e in particolare dal ministro Antonio Tajani. Come ha ricordato il nostro capogruppo Manfred Weber, abbiamo tutte le condizioni per fare bene e mantenere l’impegno a costruire un’Europa più sicura, più competitiva e più solidale“.
L’Europa è fondamentale per la Sicilia, realmente che tipo di investimenti servono per rilanciare la nostra regione e rispetto a quali temi è necessario rafforzare il dialogo tra Bruxelles e Regione Siciliana?
“Lo abbiamo ripetuto spesso: servono meno burocrazia nel rapporto con l’Ue e meno vincoli sulle azioni e gli investimenti istituzionali da attuare in favore di cittadini e sviluppo. Sarebbe quindi utile creare una linea diretta Regione-Ue. In questo senso, noi eurodeputati ci poniamo come cinghia di trasmissione. Per favorire l’arrivo di nuove risorse e spendere meglio quelle che già abbiamo su ambiti come infrastrutture, economia verde, servizi ai cittadini“.
In Europa è membro della Commissione Problemi Economici e Monetari e della Commissione Pesca. Quali saranno i primi argomenti al vaglio, che novità dovranno aspettarsi i siciliani e soprattutto gli operatori di un segmento economico così importante per l’Isola?
“In questa fase stiamo ascoltando tutti i portatori d’interesse sia dell’ambito economico-finanziario sia della pesca, nelle more delle audizioni a cui si sottoporranno i nuovi commissari e del pieno riavvio dell’attività legislativa. Stiamo quindi individuando le priorità e, nel frattempo, elaborando le prime proposte. Penso ad esempio, agli aiuti ai pescatori “di frontiera”, impegnati nelle aree più difficili dell’Ue, oppure a misure di regolazione del mercato del credito più favorevoli agli utenti e alle imprese. Il principio di base sarà sempre avvicinare sempre più l’Europa alle esigenze dei cittadini“.
Da ex assessore regionale al Bilancio, qual è lo stato di salute delle casse siciliane? Può dire che i conti sono tutti in ordine?
“Non c’è dubbio. Una delle più grandi soddisfazioni del mio mandato all’Economia è stata proprio di ricevere, da alcune delle principali agenzie di rating del mondo come Fitch, Moody’s, S&P, diverse certificazioni del miglioramento dell’equilibrio economico-finanziario della Sicilia. Ho lasciato via Notarbartolo con il rating della Regione in rialzo, con i pagamenti alle imprese più veloci e certi, con le entrate in crescita. Senza dimenticare la Finanziaria approvata nei tempi, dopo oltre vent’anni. Tutti elementi che concorrono alla stabilità del sistema“.
A proposito di trasporti, delega da lei ricoperta in passato da assessore regionale, l’idea di affidare ai privati gli scali siciliani è un’opportunità per la Sicilia?
“Quando ci si rivolge al mercato, possono sempre nascere opportunità di sviluppo e rilancio. A patto, però, che la politica sappia esercitare autorevolmente il proprio ruolo guida. Contemperando le esigenze, con lungimiranza, tutelando gli interessi della collettività. Nel caso degli aeroporti c’è in gioco il diritto alla mobilità dei siciliani, da garantire attraverso azioni responsabili, senza cedere al fascino delle avventure“.
Forza Italia asso pigliatutto. Con gli ingressi di Intravaia e De Leo, Forza Italia è il primo partito all’Assemblea regionale siciliana, superando Fratelli d’Italia. Qual è il futuro del gruppo azzurro e come cambiano a suo avviso i rapporti all’interno della maggioranza di governo?
“Quando Silvio Berlusconi ha lasciato questa terra, in pochi avrebbero pronosticato quello che invece è accaduto: il rilancio di Forza Italia, la sua ritrovata centralità nella politica italiana, nel solco del messaggio politico di libertà ereditato proprio dal nostro indimenticabile presidente. Anche in Sicilia si lavora in questo senso, per rendere Forza Italia trainante: siamo impegnati nel rafforzamento del partito con il costante ascolto dei cittadini, degli imprenditori, delle categorie. Coinvolgeremo sempre più la gente attraverso tante iniziative in programma. Lo facciamo anche nel rispetto della lealtà e della collaborazione con i nostri alleati del centrodestra, che mai deve venire meno“.