Il nodo sulla fiducia al governo di Mario Draghi ha portato smottamenti all’interno di Sinistra Italiana e in particolare in quella siciliana, con l’addio di Erasmo Palazzotto. “Oggi finisce il mio percorso dentro Sinistra Italiana. È una scelta dolorosa che assumo per rispetto di una comunità politica in cui non mi riconosco più“, sono le parole di esordio di un lungo post del parlamentare.
Una scelta maturata nel tempo “che ha solo in parte ha che vedere con la questione del voto di fiducia a questo nuovo Governo, ma che indubbiamente da questa vicenda è resa necessaria“, scrive ancora Palazzotto, che prosegue: “Scegliendo di non votare la fiducia al Governo Draghi si rischia di indebolire la necessità di consolidare un’alleanza politica che ritengo strategica per il futuro del Paese, quella tra LeU, il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle. Ci sono momenti in cui serve trovare il coraggio di fare scelte difficili“.
Palazzotto spiega le ragioni che lo hanno portato a votare la fiducia al governo Draghi, una scelta senza dubbio non semplice: “Questa non è una maggioranza politica. Considerarla tale sarebbe un grave errore: nasce perché la maggioranza PD, M5S, LeU non ha trovato i numeri per andare avanti e il Presidente Mattarella ha dovuto proporre un Governo di Emergenza per evitare il voto in uno dei momenti più difficili della storia repubblicana. Se prima maggioranza e opposizione si confrontavano in parlamento, ora la contesa o un’eventuale collaborazione si determinerà sul piano del Governo e dovremo combattere in quel campo se vogliamo preservare le piccole conquiste fatte fino a qui ed ottenerne altre“.
Un’altra questione riguarda la natura delle scelte politiche portate fin qui avanti dall’alleanza giallorossa: “Stare dentro il perimetro di questa anomala maggioranza è l’unico modo per contribuire all’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile proposta da Giuseppe Conte che ha al centro l’asse PD, M5S e LeU. Votare contro la fiducia a questo Governo significa quindi rinunciare a contribuire alla riorganizzazione di un fronte progressista nel Paese. Io, invece, sono interessato a rafforzarlo ed allargarlo, oltre le forze politiche, a quelle energie della società civile che sono fondamentali per rigenerare una politica troppo legata alle liturgie del secolo scorso“.
E ancora, la continuità dell’impegno del ministro per la Salute: “Va difeso il lavoro fatto fino a qui da Liberi e Uguali che grazie alla presenza di Roberto Speranza nel Governo è riuscita sino ad ora a garantire sicurezza e accesso universale alle cure a tutta la popolazione, anche grazie al più grande investimento di risorse nel sistema sanitario mai visto nella storia della Repubblica volto interamente a rafforzare, riformare e ristrutturare il servizio sanitario nazionale pubblico“.