Oggi si decide il futuro di Amap. O forse no. L’Assemblea dei Soci dell’azienda di via Volturno è convocata questa mattina per eleggere la nuova governance. A decidere sarà, sostanzialmente, il sindaco Roberto Lagalla. Nonostante infatti l’azienda veda in qualità di soci ben 53 comuni della provincia di Palermo, il capoluogo siciliano detiene di gran lunga le quote di maggioranza. Una sintesi che però potrebbe non arrivare oggi. Ciò nell’ottica di un più ampio scenario politico che interessa le nomine di sottogoverno delle società Partecipate. Amap infatti è solo un pezzo di una scacchiere più ampia che interessa il centrodestra, così come le posizioni apicali della Fondazione Teatro Massimo e di Gesap. Ma se su quest’ultime i giochi sembrano ormai fatti, con le riconferme rispettivamente di Marco Betta e di Vito Riggio, le cose non sono invece così scontate per lo scranno più importante di via Volturno.
Le tre strade per il futuro di Amap
L’Assemblea dei Soci è convocata per questa mattina alle 9 negli uffici di via Volturno. Sostanzialmente, i possibili scenari sono tre. Il primo, come da copione originario, prevede la nomina di un nuovo amministratore unico. L’uscente Alessandro Di Martino si è dimesso oltre un mese fa e bisogna sostituirlo. Il favorito rimane Antonio Tomaselli. Profilo di esperienza sotto il profilo gestionale ed amministrativo visto che, per già due volte, è stato amministratore unico di Palermo Energia, società Partecipata della Città Metropolitana che, manco a dirlo, dovrà andare incontro anch’essa ad un aggiornamento della governance. Un nome espresso dalla Fratelli d’Italia, in particolare dalla corrente politica di Francesco Scarpinato.
L’idea: ricorrere ad un Consiglio d’Amministrazione
Il nome circola da mesi. E, fin dall’inizio, sul profilo di Tomaselli c’è stato un problema irrisolto, ovvero il mancato appoggio da parte di tutte le anime del partito. Fatto che ha aperto la porta, in un certo senso, al sindaco Roberto Lagalla. Sospinto dalle correnti più moderate della sua coalizione e da una precisa richiesta dei sindaci della Città Metropolitana, il primo cittadino ha avanzato l’ipotesi della costituzione di un Consiglio d’Amministrazione. Un organo collegiale che potrebbe includere al suo interno figure politiche ma anche profili tecnici. Nomi più adatti ad un’attività gestionale come quella di Amap che, nei prossimi anni, imporrà importanti sfide sotto il profilo degli investimenti. Volti ai quali il sindaco potrebbe affiancare due consiglieri. Uno di nomina del comune di Palermo e uno dei comuni della Città Metropolitana. Per il primo posto c’è una forte concorrenza fra Forza Italia e la Democrazia Cristiana. Per il secondo invece si potrebbe pensare anche al nome di un tecnico di fiducia dei sindaci della Provincia. A livello statutario, la mossa è possibile. Ma sulla stessa c’è stato un fermo veto di Fratelli d’Italia.
L’opzione del rinvio
C’è poi la terza opzione, ovvero che l’Assemblea dei Soci odierna vada come le ultime: deserta. Il rischio ci potrebbe essere visto che, la partita delle società Partecipata, va giocata sostanzialmente d’insieme. Insomma, Roberto Lagalla potrebbe attendere una sintesi complessiva che coinvolga anche le altre caselle di sottogoverno. Un quadro nel quale, a giocare il ruolo di protagonista, sarà Gesap. Posto che Vito Riggio va verso il ritiro delle dimissioni (e quindi potrebbe tornare a ricoprire il ruolo di amministratore delegato), rimangono da assegnare due importanti caselle: quella di presidente di GH e quella di direttore generale di Gesap. Per quest’ultimo bisogna ancora predisporre il relativo bando. Ma i profili in grado di ricoprire questo tipo di ruolo sono comunque pochi. Comunque vada oggi rappresenterà un passo importante verso una sintesi che chiuda la partita delle società Partecipate e che apra così, nel centrodestra, alle riflessioni di merito in vista del rimpasto di metà mandato.