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A Bar Sicilia si parla delle ‘farmacie del futuro’ con Roberto Tobia di Federfarma | VIDEO

domenica 28 Febbraio 2021

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Il ruolo delle farmacie e dei farmacisti nella società ai tempi del Covid: questa la sintesi della puntata numero 146 di Bar Sicilia, che ha visto ospite del direttore responsabile de ilSicilia.it Manlio Melluso e del direttore editoriale Maurizio Scaglione il Presidente di Federfarma Palermo e segretario nazionale della stessa associazione Roberto Tobia.

Il ruolo della farmacia è stato ancor più evidenziato in questo periodo di grande difficoltà per il Paese – ha esordito Tobia, riferendosi alla pandemia da coronavirus -. Ricordo i giorni di Codogno, durante i quali la farmacia, in quei luoghi dove la pandemia è esplosa, ha continuato a essere aperta, forse unico presidio, unica Croce Verde sul territorio nella quale Il cittadino si recava, non solo per avere i farmaci necessari per la terapia ma anche per avere consigli. Davvero in quel momento e fino ad oggi, con purtroppo la pandemia affligge ancora il nostro paese, la farmacia è un punto di riferimento indispensabile”.

Una questione incidentale alla pandemia è quella relativa alla povertà farmaceutica: “E’ un problema reale, non è soltanto la pandemia che ha creato queste difficoltà – afferma Tobia -. Purtroppo la povertà sanitaria è sempre più dilagante e la gente a volte si trova, e sono molto spesso persone insospettabili, nella situazione di non poter pagare il ticket per i farmaci prescrivibili o di non poter acquistare un farmaco non prescrivibile. Il problema esiste. La pandemia non ha fatto altro che acuirlo“.

Argomento caldo è la possibilità di potere effettuare i vaccini anti Covid all’interno delle farmacie, questione molto dibattuta nel nostro Paese. Tobia spiega come ad oggi questa possibilità in Italia non sia di fatto praticabile: “La legge di bilancio di quest’anno da alla farmacia come luogo fisico la possibilità di ospitare, sotto la supervisione di un medico personale sanitario, infermieri, o professionisti sanitari, e i farmacisti sono professionisti sanitari, opportunamente formati. Il che vuol dire che, oltre ad avere la possibilità di ospitare all’interno delle farmacie la vaccinazione, i farmacisti potrebbero vaccinare. Questo è un limite che purtroppo non è non è ancora stato superato perché siamo vincolati a un regio decreto del 1934 che impedisce al farmacista di comprare un atto medico come quello della inoculazione del vaccino. Federfarma“, in questo senso, “ha fatto richieste precise al ministro Speranza, che è rimasto al suo dicastero. Sarebbe opportuno bypassare questa norma del 1934 che senza dubbio penalizza non tanto le farmacie quanto i cittadini“.

Altra questione all’ordine del giorno è la somministrazione dei vaccini ai farmacisti, con le regioni che procedono in ordine sparso: “Purtroppo il titolo Quinto della Costituzione ci obbliga questa situazione paradossale: ci sono regioni dove le vaccinazioni sono cominciate e ce ne sono altre regioni nelle quali non si è iniziato. Ci sono province nelle quali, all’interno della stessa Regione, ci sono i farmacisti già vaccinati e altre nelle quali ancora questo non succede. Una serie di discrasie che di fatto creano difficoltà. Nella provincia di Palermo la vaccinazione è cominciata e quasi tutti i farmacisti hanno avuto la somministrazione della prima dose e tutti sono già prenotati per la seconda. C’è stato qualche slittamento che non inficia l’efficacia del vaccino“, dice Tobia.

A un anno dal Covid, Tobia ha ripercorso i giorni che hanno visto le farmacie presidio al fianco dei cittadini, in prima linea nella lotta contro la pandemia, anche quando mancavano mascherine e igienizzanti e circolavano voci infondate su presunte pratiche illecite: “Di sicuro noi non abbiamo mai nascosto le mascherine, come qualcuno ha affermato in quel periodo. Anzi, direi che Federfarma è stata parte attiva per trovare una soluzione per fare arrivare le mascherine e poi distribuite attraverso il sistema della Protezione Civile attraverso la nostra rete di distribuzione. L’associazione ha anche chiesto che fosse imposto un prezzo fisso a questa a questo importantissimo presidio medico chirurgico perché esistevano già dei fenomeni speculativi in atto. Inoltre le farmacie hanno prodotto il gel igienizzante per le mani. La farmacia ha superato quel periodo della crisi pandemica veramente a pieni voti“.

Questione sicurezza: le farmacie sono tra le attività che più spesso vengono prese di mira dai rapinatori. Una tendenza che però, spiega Tobia, è in flessione, sebbene il problema permanga: “L’Osservatorio sulla criminalità organizzata, tavolo a cui partecipa anche Federfarma, ci dà un quadro delle attività più rapinate a livello nazionale.  Purtroppo le farmacie sono sempre ai primi posti, anche se negli ultimi due-tre anni si è avuto un decremento delle rapine alle farmacie grazie a una serie di iniziative che singolarmente hanno preso, ma anche di iniziative di Federfarma a tutti i livelli, nazionale e Provinciale“.

Infine, una battuta sulla ‘farmacia del futuro‘, che per Tobia resterà sempre un presidio sanitario: “Ci saranno farmacie più belle o meno belle, ma l’obiettivo che Federfarma persegue è quello di avere un rapporto diretto con il mondo della salute e quindi valorizzare il ruolo del farmacista“.

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