Tutto fumo e niente arrosto. Si può riassumere così il pensiero del sindaco di Taormina Cateno De Luca, a proposito della polemica che ha tenuto banco quest’estate nel Messinese sulla gestione dell’emergenza idrica sul fronte ionico. Come è noto, sono stati condotti dei lavori per cambiare il punto di prelievo idrico dalla condotta Alcantara. A guardare i numeri forniti dall’Amam sul secondo e sul terzo trimestre, la scelta sembra aver pagato. Dalla struttura in questione infatti, sono stati vettoriati complessivamente circa 150.000 metri cubi d’acqua nel trimestre. Di questi, 121.000 sono andati a Messina, mentre la quota residuale è spettata a Taormina (33.000). Flusso idrico che ha permesso ai due comuni di superare problemi che vanno avanti da decenni, lenendo così gli effetti dell’emergenza siccità.
De Luca: “Messi a tacere i cecchini politici”
Una risposta, quella fornita dai numeri, colta al balzo dal deputato regionale di Sud Chiama Nord, il quale lancia frecciate a chi, a suo giudizio, ha gettato benzina sul fuoco durante il periodo estivo. “Siamo stati attaccati per mesi da parte di cecchini politici. Basta vedere alcuni post social fatti da alcuni personaggi, come ad esempio quelli di Dafne Musolino. E certa stampa ha fatto pure sponda a questi messaggi con articoli obbrobriosi. Abbiamo semplicemente fatto un’operazione tecnica, cambiando il punto di erogazione dell’acqua per il comune di Taormina per una questione di pressioni. Questo ci ha permesso di far risparmiare acqua al comune di Messina, efficientando quello di Taormina”.
“Il comune di Taormina – ha aggiunto De Luca -, per la prima volta in trent’anni, non ha sofferto la penuria d’acqua. Ciò semplicemente perché l’acqua è stata trasportata dalla condotta Fiumefreddo, di proprietà di Amam, piuttosto che dalla condotta Alcantara, di proprietà di Sicilacque. C’è stato uno scambio tecnico compensato ampiamente ed asseverato dalla fatturazione di giugno, luglio ed agosto“.
Sull’emergenza idrica: “Comuni diventino soggetti attuatori della struttura commissariale”
Sull’emergenza idrica in essere invece, Cateno De Luca fa il punto della situazione. “C’è un problema di fondo che ho avuto già modo di mettere in evidenzia al presidente Schifani, il quale pare abbia capito l’errore di non aver nominato, in qualità di soggetti attuatori, tutti i sindaci della Sicilia. Ha fatto perdere una grande occasione, ovvero avere un parco progetti dotati di parere ambientale nel giro di trenta giorni. Elemento previsto nell’ordinanza di maggio con la quale Renato Schifani veniva nominato commissario per l’emergenza idrica in Sicilia. E’ stata una grande disattenzione. Ciò ha portato i comuni ad affrontare determinati aspetti dell’emergenza idrica con gli strumenti ordinari“.