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Nel mirino il Pef Tari 2023

Piano salva-Rap, M5S presenta interrogazione al sindaco Lagalla: “L’azienda poteva evitarlo”

lunedì 3 Febbraio 2025

Il piano di ricapitalizzazione di Rap poteva essere evitato. Se non del tutto, quantomeno in parte. E’ questa l’accusa mossa dal capogruppo del M5S Antonino Randazzo. L’esponente pentastellato ha presentato un’interrogazione diretta al sindaco Roberto Lagalla. Documento nel quale si chiede sostanzialmente di conoscere il motivo per il quale, a giudizio del rappresentante grillino, il presidente di Rap Giuseppe Todaro non abbia chiesto una sorta di revisione del tariffario Pef Tari 2023.

Probabilmente il Consiglio Comunale avrebbe potuto evitare di assumersi la responsabilità di una ricapitalizzazione della Rap – commenta Antonino Randazzo -. In base ad alcune deliberazioni, il presidente Todaro poteva interpellare ARERA per ottenere la verifica del PEF Tari del 2023, esercitando una sua prerogativa di legge. Un dubbio che chiedo venga chiarito dall’Amministrazione Comunale alla quale ho trasmesso una interrogazione”.

L’interrogazione del M5S sul piano salva-Rap

Secondo Randazzo infatti, l’esponente della società Partecipata che si occupa della raccolta dei rifiuti a Palermo avrebbe potuto appellarsi ad una clausola del regolamento ARERA (ovvero l’Agenzia di regolazione per energia reti e ambiente). Una “scappatoia” che avrebbe permesso di aggirare le stringenti regole con cui si calcola la Tari, ovvero la tassa sui rifiuti. Ciò alla luce dello stato di crisi economico-finanziario in cui versa l’azienda e che ha recentemente portato il Comune a ricorrere ad un piano di ricapitalizzazione, poi votato dal Consiglio Comunale.

Nel caso in cui l’Ente territorialmente competente ritenga necessario, per il raggiungimento degli obiettivi migliorativi definiti o per il superamento di situazioni di squilibrio economico e finanziario, il superamento del limite di cui al precedente comma 4.2, presenta all’Autorità, per i seguiti di competenza, una relazione attestando le valutazioni compiute“, scrive Randazzo citando il regolamento Arera.

Le domande poste all’Amministrazione

Cosa che, secondo l’esponente grillino, non sarebbe stata fatta. “Parrebbe – si legge nell’interrogazione – che il Comune di Palermo non abbia esercitato quel diritto che avrebbe consentito alla RAP un bilancio 2023 non in perdita o comunque, nella peggiore ipotesi, ben inferiore al capitale sociale interamente versato. Chiedo di conoscere se è stato esercitato, nei confronti di ARERA (per il tramite di SRR metropolitana), il diritto spettante alla società Rap mirato al superamento del limite (che prevede che le entrate tariffarie non possono eccedere quelle relative all’anno precedente) per il superamento di situazioni di squilibrio economico e finanziario. Contezza di cui si ritiene improcrastinabile che i sopraindicati soggetti diano un’opportuna dimostrazione esibendo una specifica relazione che occorreva predisporre per ARERA attestando le valutazioni compiute“.

La guerra interna fra sindacati e governance

Un affondo che arriva in un momento difficile all’interno di Rap. Tre organizzazioni sindacali (Cgil, Uil e Fiadel) hanno infatti interrotto i rapporti industriali con lo stesso Giuseppe Todaro. Motivo del contendere alcune differenze di vedute sul modo di gestire le riunioni aziendali. Il presidente di Rap avrebbe chiesto la presenza di un componente per sindacato, in modo da snellire il dialogo interistituzionale. Dalle tre sigle sopracitate sarebbe arrivato un secco “no”, tramutatosi poi nell’abbandono dei tavoli di confronto. Scelta che non ha fatto la Cisl, sindacato apparso fin da subito più dialogante con l’attuale governance.

Quello di questi giorni però non è altro che l’ultimo capitolo di un conflitto interno che va avanti da mesi. Tanti gli argomenti rimasti sul tavolo delle trattative. Dal continuo ricorso ai progetti di produttività (straordinari e doppi turni), alla necessità di mettere in campo nuove assunzioni in modo da potere sostenere l’espansione del piano di raccolta differenziata messo attualmente in campo da Rap. Tutto però passa dal mantenimento degli obiettivi del piano di risanamento e dall’esecuzione di quanto previsto dal piano salva-Rap. Il prossimo momento importante sarà a marzo, ovvero quando il CdA dovrà deliberare l’aumento di capitale necessario a coprire le perdite causate dal bilancio 2023. Un passivo che ammonta a quasi dieci milioni di euro.

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