Le organizzazioni sindacali della Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl TA hanno proclamato lo sciopero per domani dei lavoratori Gesap. Un centinaio di lavoratori ha partecipato ieri pomeriggio all’assemblea promossa unitariamente dalle organizzazioni sindacali aeroportuali, “testimoniando in modo chiaro e compatto il profondo disagio vissuto da tutto il personale tutto all’interno di Gesap”.
“La gestione della società è segnata da un’instabilità grave e cronica – dicono i segretari di Filt Cgil Palermo, Fabio Lo Monaco, di Fit Cisl Palermo Trapani, Concetta Arduino, di Uil Trasporti, Katia Di Cristina, di Ugl Trasporto Aereo Domenico De Cosimo e di Legea Cisal Gianluca Colombino e Giacomo De Luca, insieme alle Rsa di Gesap, Giuseppe Panettino (Filt Cgil), Manlio Viscardi (Fit Cisl), Renata Alessandra (Uil Trasporti), Marcello Carlisi (Ugl Trasporto Aereo) e Santino Russo (Legea Cisal).
L’amministratore delegato, figura fondamentale per la guida operativa e strategica dell’aeroporto Falcone-Borsellino, si è dimesso, è rientrato e ora ha nuovamente annunciato la propria uscita, prevista per il primo maggio. “Questo continuo avvicendamento ha generato un vuoto decisionale inaccettabile, soprattutto in un momento cruciale dell’anno, alla vigilia della stagione estiva e nel pieno delle festività pasquali”. “In questo contesto di incertezza – proseguono i rappresentanti sindacali – il presidente della Regione continua a intervenire pubblicamente sul destino della società, prospettando ipotesi di privatizzazione senza mai affrontare i veri nodi della governance e promuovendo iniziative legislative, che hanno persino creato malumori e paure, senza alcun confronto con le rappresentanze sindacali e con chi avrebbe pieno e legittimo titolo a suggerire eventuali correttivi. Un atteggiamento autoreferenziale e dannoso, che alimenta tensioni sospetti e disorientamento”.
Secondo Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl TA e Legea Cisal “inaccettabile” è anche il silenzio della proprietà societaria, Comune di Palermo, Città Metropolitana e Camera di Commercio. “Di fronte a una deriva evidente – denunciano le sigle – la proprietà societaria continua a non esercitare il proprio ruolo di garanzia e indirizzo, restando spettatrice passiva mentre una delle realtà più strategiche del territorio viene lasciata in balia degli eventi”.