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Castelbuono: un milione di euro per sostenere l’economia locale piegata dal Covid-19

venerdì 5 Giugno 2020
Castello dei Ventimiglia a Castelbuono
Castello dei Ventimiglia a Castelbuono

L’amministrazione comunale di Castelbuono ha varato un piano d’intervento da un milione di euro per sostenere l’economia locale piegata dal covid-19. Risorse che scaturiscono dall’avanzo in bilancio e che saranno impiegate per spese mirate sulla base di progetti e opere da assegnare alle ditte locali.

«Non si tratta di interventi a pioggia – precisa il sindaco di Castelbuono, Mario Ciceroperché una modalità del genere avrebbe comportato semplicemente uno sperpero; in realtà, quanto immaginato, servirà a sostenere tutti coloro i quali hanno subito una perdita economica importante a causa della pandemia».

Conoscendo la crisi che cronicamente attanaglia i bilanci degli enti locali, desta attenzione sapere che ve ne sia qualcuno in grado addirittura di trovare cifre tonde per investimenti e sostegni alla propria economia. «Castelbuono ha sempre vantato una gestione virtuosa del proprio bilancio – spiega Cicero – e le tasse le pagano tutti. Quei pochi evasori sono stati al centro di un’azione continua e mirata, tanto che tra libero e vincolato ci ritroviamo ben 2 milioni e 700mila euro di risorse e da qui attingeremo per il piano da un milione di euro».

Un piano che dovrebbe essere operativo entro questo mese «posto che una volta approvato il bilancio consuntivo già la settimana prossima – continua Cicero – potremo utilizzare l’80% previsto».

Circa 200mila euro serviranno per contributi una tantum alle partite iva e quindi a ristoratori, parrucchieri, negozianti, artigiani, professionisti, con voucher da 500 a 1.000 euro, «cercando di differenziare tra le singole situazioni, non tutte uguali: c’è chi ha perso e non riuscirà a recuperare il mancato guadagno, chi invece, e per fortuna, riprenderà i lavori da dove li aveva interrotti come ad esempio nel settore edile».

Mario Cicero – Sindaco di Castelbuono
Mario Cicero – Sindaco di Castelbuono

Quindi la restante parte del milione previsto, con tagli differenti, servirà a impegnare i professionisti per la realizzazione di un parco progetti pronto all’uso e per cantieri-lavoro, ma anche per affidamenti diretti agli artigiani locali che si occuperanno della cura dell’arredo urbano e della manutenzione straordinaria. «Un’ultima parte, infine, verrà utilizzata per impiegare circa 20 disoccupati segnalati dai servizi sociali per la pulizia straordinaria del paese» ricorda il primo cittadino.

Reazioni positive quelle registrate dal sindaco, «soprattutto le parti sociali e la cittadinanza più in generale», sebbene non tutte le forze politiche, fuori e dentro il Consiglio comunale, siano state d’accordo.

Ad ogni buon conto «l’obiettivo è quello di far ripartire l’economia; certo non risolveremo tutti i problemi, ma cercheremo di dare un segnale forte e un respiro al nostro sistema locale» aggiunge Cicero. Sullo sfondo, a livello nazionale, c’è lo spettro di un aumento incontrollato del debito pubblico e l’idea «di non far pagare le tasse tout court – ricorda Cicero – non credo sia corretta. Abbiamo pensato di sospendere il pagamento delle tasse per i commercianti fino al 31 dicembre, ma per le categorie che non hanno subito un danno economico diretto, e penso ai pensionati e ai dipendenti, non procederemo con la stessa sospensione».

All’orizzonte un effetto leva, un moltiplicatore atteso, ancor più «sul piano psicologico e questo lo vediamo già da un recente aumento dei fatturati». Anche il flusso turistico sembra tornare a scegliere Castelbuono come meta per le proprie trasferte: «I ristoranti, per il 2 giungo, erano tutti pieni; ecco perché non mi stancherò di ripetere agli operatori e alle associazioni culturali di trasmettere sicurezza perché operiamo nel pieno rispetto di tutti i presidi sanitari».

Già acquistate circa 5.000 visiere in distribuzione soprattutto presso le attività commerciali.

Tutte luci? «Ritengo di no – sottolinea il sindaco – perché credo che abbiamo superato solo il danno socio-sanitario, mentre quello socio-economico deve ancora realmente manifestarsi». E aggiunge: «Ho contato circa 150-200 ragazzi che lavoravano fuori, soprattutto nel settore della ristorazione; chi al Nord, chi all’estero: sono tutti ritornati. Al momento stanno assorbendo la crisi grazie anche ai loro risparmi, ma già i loro padri erano venuti a chiedermi una soluzione lavorativa. Sono convinto che tra un po’ verranno anche loro».

Accanto al piano da un milione di euro, la vera via di fuga è creare impresa. «Comprendo benissimo che se non hai uno spirito imprenditoriale non te lo puoi inventare, ma guardo con forza soprattutto a questi giovani. Grazie anche alle opportunità al momento garantite da “Resto al Sud” potrebbe essere il tempo di dare vita a nuovi progetti sostenibili e redditizi: occorre rimettere in moto fantasia e impegno e – chiosa Cicero – da lì far ripartire l’economia reale».

 

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