Il sindacato Snals lancia un duro atto d’accusa contro le gravi criticità strutturali e gestionali del Policlinico di Palermo. Tra le accuse più gravi, la richiesta ai lavoratori di acquistare e lavare autonomamente le divise, in violazione delle normative sulla sicurezza.
La nota:
“Siamo indignati e stanchi di denunciare le inefficienze che, ormai, sono da considerare la triste normalità del Policlinico di Palermo. La situazione che viviamo ogni giorno non è solo preoccupante: è scandalosa e inaccettabile.
Il Policlinico, una volta simbolo di eccellenza sanitaria, oggi è travolto da carenze strutturali inaccettabili, dalla gestione approssimativa delle risorse, da carenze croniche di personale, di materiali, di strumenti diagnostici nonché da una totale disattenzione verso la dignità di chi garantisce con sacrificio la continuità dei servizi. Il personale di ogni ordine e grado è lasciato solo a fronteggiare una mole di lavoro insostenibile, in condizioni che definire indecorose è persino riduttivo.
Uno degli episodi più offensivi della dignità umana riguarda la vergognosa questione delle divise. In particolare, è inaccettabile che i lavoratori siano costretti a comprare e lavare le proprie divise, sostenendo spese che dovrebbero essere a carico dell’Azienda. Questo, lo sottolineiamo, rappresenta anche una violazione della normativa sulla sicurezza sul lavoro.
Eppure, tanti cittadini, memori di personali, pregresse esperienze traumatiche vissute al Policlinico, nonché operatori di ogni ordine e grado, primari, medici, coordinatori infermieristici, tecnici ecc. hanno più volte, in precedenza, denunciato le medesime criticità a causa delle quali, spesso, non possono svolgere con efficienza il proprio lavoro.
A queste difficoltà si aggiungono preoccupazioni riguardo a nomine che dovrebbero seguire principi di trasparenza, equità e meritocrazia. Il sospetto di eventuali favoritismi mina la credibilità delle istituzioni.
La trasparenza e l’etica dovrebbero essere valori fondamentali per tutti noi affinché si possa garantire un ambiente di lavoro e di rappresentanza basato sulla meritocrazia e sulla fiducia reciproca. Un altro aspetto che non può essere trascurato è il rispetto dovuto alle comunicazioni sindacali spesso disatteso e poco osservato pur essendo un dovere istituzionale imprescindibile. L’assenza di riscontro non rappresenta un semplice vuoto formale, per non dire di civile educazione, ma si traduce, di fatto, in un atteggiamento antisindacale, lesivo dei principi di correttezza e collaborazione che devono caratterizzare i rapporti tra istituzioni e organizzazioni sindacali.
Di fronte alla politica del “negazionismo” non ci limiteremo più a segnalare le criticità: esigiamo che vengano riconosciuti e rispettati i diritti dei lavoratori, che venga assicurata un’assistenza decorosa e adeguata agli ammalati, che vengano ripristinate condizioni di lavoro dignitose e che si stabilisca un principio di responsabilità e correttezza nell’amministrazione del Policlinico.
Il Policlinico di Palermo non è proprietà di chi lo governa; appartiene ai cittadini, ai lavoratori, alla nostra comunità. Pretendiamo il cambiamento; pretendiamo il rispetto. Il tempo dell’attesa è finito. E’ il tempo dell’azione”.