I lavori di ristrutturazione e ammodernamento previsti dal Pnrr stanno creando disagi e forti preoccupazioni all’interno del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo. A lanciare l’allarme è la segreteria provinciale dello Snals, che ha inviato una nota formale a istituzioni regionali, autorità sanitarie e giudiziarie, chiedendo chiarimenti urgenti e un cambio radicale di metodo nella gestione del cantiere.
La nota del sindacato
“La scrivente Organizzazione Sindacale, a seguito delle numerose note di denuncia intende richiamare l’attenzione delle SS.VV. sulle criticità emerse in relazione agli interventi strutturali in corso nell’ambito dei cantieri PNRR del Policlinico di Palermo. Tali interventi, pur riconoscendone la finalità di ammodernamento, stanno generando effetti collaterali rilevanti sul piano organizzativo, clinico e della sicurezza, che non possono essere ignorati.
In particolare, si rileva come lo spostamento di intere Unità Operative verso ambienti adiacenti a cantieri attivi o verso locali temporanei non sempre conformi ai requisiti strutturali e tecnologici previsti, stia determinando condizioni di lavoro difficili per il personale e situazioni potenzialmente rischiose per i pazienti. L’assenza di una valutazione preventiva dei rischi ambientali e organizzativi, unita alla mancata consultazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e delle rappresentanze sindacali, rappresenta un elemento di forte preoccupazione.
A ciò si aggiunge un ulteriore elemento critico: le decisioni operative vengono spesso assunte in riunioni di vertice che coinvolgono esclusivamente i Direttori di Dipartimento, senza un reale confronto con le singole Unità Operative. Questa modalità, pur nel rispetto dei ruoli istituzionali, non consente di cogliere appieno le specificità logistiche e funzionali di ciascun reparto, con il rischio di adottare soluzioni non adeguate alle esigenze reali del personale e dell’utenza.
Particolarmente delicata appare la situazione nei reparti ad alta complessità assistenziale, come quelli di area chirurgica, dove la temporanea allocazione in sale operatorie non idonee potrebbe compromettere la sicurezza delle procedure e la qualità delle prestazioni. In tali contesti, l’assenza di requisiti strutturali adeguati e di percorsi separati può inoltre favorire l’insorgenza di infezioni ospedaliere, con gravi ripercussioni sulla salute dei pazienti e sulla responsabilità professionale degli operatori.
Anche la ricollocazione di laboratori diagnostici e ambulatori, se non accompagnata da un’analisi approfondita dei flussi, dei tempi di refertazione e della gestione integrata dei pazienti cronici, rischia di generare disservizi e rallentamenti nell’erogazione delle cure.
Non meno rilevante è l’impatto sull’attività didattica e formativa, che in un Policlinico Universitario rappresenta una missione fondamentale. La carenza di spazi adeguati per la docenza, la formazione specialistica e il tutoraggio compromette la qualità dell’offerta formativa e penalizza studenti, specializzandi e personale docente.
Alla luce di quanto sopra, si ritiene necessario:
1. Sospendere con effetto immediato ogni ulteriore spostamento di reparti o laboratori che non sia preceduto da una valutazione tecnico-funzionale condivisa con le unità operative coinvolte;
2. Convocare con urgenza un tavolo tecnico con le parti sociali, gli RLS e i referenti dei reparti per una verifica congiunta delle condizioni di sicurezza e idoneità dei locali;
3. Attivare audit clinici straordinari, a cura del servizio di Risk Management, per valutare l’impatto delle attuali scelte organizzative sul rischio clinico;
4. Predisporre un piano di continuità clinico-assistenziale che garantisca il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e la qualità delle cure;
5. Verificare e documentare il rispetto delle disposizioni del D.Lgs. 81/2008, con il coinvolgimento diretto del Servizio di Prevenzione e Protezione e dell’Ufficio Tecnico.
In conclusione, la scrivente Organizzazione Sindacale ritiene imprescindibile un cambio di approccio, che ponga al centro la trasparenza, la partecipazione e la responsabilità condivisa. Le scelte strutturali e organizzative non possono prescindere dal coinvolgimento di chi, ogni giorno, garantisce la tenuta del sistema sanitario. La sicurezza, la dignità professionale e la qualità dell’assistenza devono essere tutelate con la stessa determinazione con cui si perseguono gli obiettivi infrastrutturali.
Si rivolge pertanto un appello a tutti i soggetti in indirizzo affinché si adoperino con urgenza per evitare che le criticità già evidenziate possano degenerare in episodi di malasanità, come purtroppo accaduto recentemente presso l’ASP di Trapani, dove scelte organizzative non adeguatamente ponderate hanno avuto conseguenze gravi e ampiamente riportate dalla cronaca. È dovere di tutti prevenire, con senso di responsabilità e lungimiranza, il ripetersi di simili situazioni, garantendo un sistema sanitario sicuro, efficiente e rispettoso della salute pubblica e della professionalità degli operatori.
La scrivente richiede che alle presenti osservazioni venga fornito un riscontro formale, puntuale e documentato, nel rispetto delle prerogative sindacali e della necessaria trasparenza nei processi decisionali che impattano sulla salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
In assenza di un riscontro tempestivo e concreto, la scrivente si riserva ogni azione nelle sedi competenti”.