La Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e socio-sanitaria, riunita ieri dall‘assessore alla Sanità Daniela Faraoni che presiede l’organismo, ha espresso parere favorevole alla decadenza dalla carica di direttore generale di Ferdinando Croce, già sospeso dalla guida dell’Asp di Trapani dopo lo scandalo degli esami istologici consegnati in ritardo ai pazienti.
La decisione è stata presa all’unanimità dai componenti della Conferenza dopo avere ascoltato Croce, la cui audizione è stata registrata. I componenti della Conferenza, nel rappresentare dettagliatamente le proprie considerazioni sulla questione, concordano sulla gravità dei fatti contestati e sulle oggettive responsabilità gestionali in capo al direttore generale, si legge nel verbale, visionato dall’ANSA, che porta le firme della presidente Daniela Faraoni e dei componenti Nunzia Albano, Roberto Gambino (in rappresentanza dell’Anci), Pieremilio Vasta (Urps) e l’avvocato Walter Tesauro.
“Mi dimetto da direttore generale“. Così il manager Ferdinando Croce, in lacrime, davanti alla Commissione Sanità dell’Assemblea regionale siciliana, riunita stamani per ascoltarlo. Croce era stato sospeso da direttore generale dell’Asp di Trapani, dopo il caso dei ritardi nei referti degli esami istologici.
Davanti ai commissari dell’Ars, Croce ha parlato per circa un’ora e mezza manifestando amarezza. E dicendo di avere inviato per pec le proprie dimissioni.
Le dichiarazioni del manager Croce
“In questi mesi, ho presentato agli ispettori della Regione, agli ispettori del ministero e all’autorità giudiziaria la documentazione che attesta il mio lavoro per risolvere una vicenda dolorosa, che ha comportato la sofferenza per tanti pazienti e per le loro famiglie. Ho cercato come ho potuto, in pochi mesi, di risolvere quel che si era determinato negli anni precedenti”. Così dichiara all’Ansa il manager Ferdinando Croce che al termine della seduta di stamani della Commissione Salute dell’Assemblea regionale siciliana, ha rassegnato le dimissioni da direttore generale dell’Asp di Trapani.
“Con lo stesso impegno, ho lavorato per tredici mesi prima da commissario straordinario e poi da direttore generale di un’Azienda alla quale ho cercato di dare il meglio di me – aggiunge Croce – Mi conforta, poiché sono un servitore delle Istituzioni, la serena consapevolezza che con la stessa linearità con cui è stato adottato un provvedimento ingiusto possa essere riconosciuta la mia professionalità non appena su questa vicenda verrà scritta la parola fine. Ringrazio tutto il personale dell’Azienda sanitaria provinciale perché ho trovato a Trapani collaborazione e desiderio di rilancio. Ringrazio la Regione siciliana e il suo presidente perché nella mia cultura c’è il rispetto dell’istituzione al primo posto”.
“Mi è stato chiesto perché non mi fossi dimesso prima, avevo la necessità che questa assise parlamentare mi ascoltasse, non potevo farlo prima. Se devo pagare, come è evidente che sembra, lo faccio, lo accetto. Ma non dovevo essere punito. Però non accetto che mi si dica che tutto ciò è accaduto perché ho 42 anni o perché ero alla prima esperienza, o perché ho sottovalutato. Perché ho dimostrato, e spero me ne sia dato atto, che ho fatto tutto quello che un singolo direttore di azienda poteva fare. Era un problema di sistema e come tale andava affrontato. Porgo le scuse per tutto quello che è accaduto, nel ruolo e nella responsabilità che mi contraddistingue”. Così con la voce rotta per l’emozione il manager Ferdinando Croce, chiudendo il suo intervento, durato un’ora e mezza, davanti alla commissione Salute dell’Ars.
Le reazioni

“La decisione di Ferdinando Croce di dimettersi dopo aver dimostrato, carta dopo carta, di aver fatto quello che era in suo potere e dovere, gli fa onore. Ha fatto bene a parlare davanti alla Commissione competente, perché quando una vicenda assume contorni mediatici è giusto che tutti capiscano. Anche quelli che finora hanno fatto finta di non capire. Arriverà la verità. La attendiamo con rispetto. Perché solo la verità può restituire fiducia ai pazienti, che sono le uniche e sole parti lese, e consentire di individuare le giuste responsabilità”. Lo dice l’eurodeputato Ruggero Razza, coordinatore del gruppo Ecr in commissione sanità pubblica al Parlamento Europeo.

“Il gesto del direttore Ferdinando Croce conferma nuovamente la statura dell’uomo ancor prima di quella del professionista. La ricerca della verità che oggi ha ribadito e ampiamente documentato più volte nel corso della lunga audizione in Commissione Salute Ars è divenuta unanime tra quanti hanno avuto modo di ascoltare con attenzione le sue ragioni”. Lo affermano i deputati di Fratelli d’Italia all’Ars commentando le dimissioni da direttore generale dell’Asp di Trapani.
“Sinceramente, troviamo allarmanti le tante e purtroppo vane richieste d’aiuto che Croce ha avanzato, anche all’assessorato alla Salute, per sollecitare un supporto nello smaltimento dei ritardi nei referti istologici che si erano originati prima del suo insediamento alla direzione dell’Asp di Trapani – aggiungono – Le dimissioni che oggi ha presentato in Commissione, la sede per eccellenza della rappresentanza dei cittadini, costituiscono non un passo indietro, ma quel doveroso balzo avanti verso una verità che tutti, per primo Croce a questo punto, pretendiamo. Siamo assolutamente certi che il presidente Schifani, come è nel suo stile, verificherà con meticolosità ogni aspetto emerso nella relazione depositata oggi, inquadrando, nello specifico, le effettive responsabilità sul caso dei referti istologici dell’Asp di Trapani”.

“Le dimissioni di Ferdinando Croce sono la scelta migliore per restituire serenità all’ambiente. Ma sono diverse le deficienze sistemiche, alcune denunciate dall’ex dg e secondo lui imputabili all’assessorato alla Salute, su cui va fatta piena luce. Schifani venga a riferire in aula”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca, a commento delle dimissioni del direttore generale dell’Asp di Trapani Ferdinando Croce.
“L’enormità di quanto accaduto all’Asp di Trapani – dice De Luca – richiedeva scelte determinate e probabilmente non consentiva soluzioni diverse dalle dimissioni o dalla revoca. È evidente però che il governo Schifani ha individuato in lui un capro espiatorio, addossandogli l’intera responsabilità di uno scandalo enorme che ha lasciato tracce evidenti e pesantissime sulla vita di tante persone. Bisogna andare a fondo e fare luce sulle tante zone d’ombra evidenziate da Croce nella gestione della sanità trapanese, di cui, secondo l’ex manager, sarebbe responsabile l’assessorato di piazza Ottavio Ziino. Anche per questo torniamo a chiedere con forza la convocazione, alla presenza del presidente Schifani e dell’assessora Faraoni, della famosa seduta d’aula dell’Ars sulla sanità che chiediamo da mesi e sulla quale il governo continua colpevolmente a fare orecchie da mercante”.

“La vicenda dei gravi ritardi nella refertazione degli esami istologici all’Asp di Trapani è una ferita profonda per il nostro sistema sanitario e, soprattutto, per le tante persone che hanno vissuto sulla propria pelle angosce e incertezze inaccettabili. In questo quadro doloroso, la decisione del direttore generale Ferdinando Croce di rassegnare le dimissioni durante l’audizione in Commissione Salute rappresenta un gesto di responsabilità e rispetto istituzionale che va riconosciuto”. Lo dice Giuseppe Laccoto, presidente della Commissione Salute all’Ars.
“Ora è fondamentale adottare ogni misura utile a garantire che simili situazioni non si ripetano. La Commissione continuerà a vigilare affinché vengano tutelati i diritti dei pazienti e la dignità del nostro servizio sanitario”, conclude.