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Era stata messa in vendita all'asta giudiziaria

“La casa dei cento passi” resta all’associazione Impastato: “Una vittoria per tutti”

venerdì 6 Giugno 2025
La Casa memoria di Peppino Impastato continuerà a essere un simbolo vivo della lotta alla mafia. L’associazione “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato”, che da anni gestisce l’immobile confiscato alla mafia in corso Umberto a Cinisi, è riuscita ad acquistarlo all’asta giudiziaria.
Lo stabile, dove un tempo abitava la famiglia Impastato e oggi trasformato in casa-museo, si trova a cento passi dall’ex abitazione del boss mafioso Tano Badalamenti, mandante dell’omicidio di Peppino.
Un luogo dal forte valore simbolico e storico, visitato ogni anno da migliaia di studenti, attivisti e semplici cittadini, tutti uniti dal desiderio di conoscere e tramandare l’impegno di Peppino contro Cosa Nostra. La casa era stata messa all’asta per problemi economici che avevano coinvolto la famiglia Impastato. Per settimane si è temuto che la sede potesse essere sottratta all’associazione che da oltre 15 anni vi svolge attività culturali e percorsi educativi. Ma alla fine è arrivata la buona notizia: l’associazione ha presentato l’unica offerta, pari a circa 87 mila euro, riuscendo a riscattare ufficialmente l’immobile.
Determinante il supporto di una rete di realtà impegnate nel sociale e nell’antimafia, tra cui Libera, la Cgil e Banca Etica, che ha concesso il prestito necessario. A seguire le pratiche legali sono stati gli avvocati Antonella Palazzotto e Andrea Zarbo, che hanno affiancato l’associazione nelle fasi dell’acquisto.
Abbiamo affrontato questa sfida con coraggio e responsabilità – ha dichiarato Casa Memoria in una nota – portando avanti il desiderio di Felicia Bartolotta, madre di Peppino, che ci aveva chiesto di non chiudere mai le porte della sua casa”.
Per Mario Ridulfo, segretario generale della Cgil Palermo, e Rosario Rappa, responsabile Legalità del sindacato,questa acquisizione rappresenta una vittoria per tutti. L’associazione ha saputo dare voce e spazio alla memoria, contribuendo alla crescita del movimento antimafia”.
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