Ogni anno in Sicilia si registrano oltre 3.000 casi di arresto cardiaco improvviso. Intervenire tempestivamente è l’unica possibilità per salvare una vita, ma solo il 5% dei cittadini è in grado di utilizzare un defibrillatore. Eppure, le evidenze scientifiche parlano chiaro: “se il primo shock elettrico avviene entro 3-5 minuti, la sopravvivenza può arrivare fino al 70%”.
È in questo contesto che nasce il progetto “Palermo Cardioprotetta”, una rete urbana che integra dispositivi salvavita, formazione della popolazione e tecnologie connesse al sistema di emergenza del 118, già organizzato secondo una rete tempo-dipendente che assicura l’intervento su patologie acute, tra cui, infarto, ictus e trauma grave.
Una rete pubblica al servizio dei cittadini
“Palermo Cardioprotetta nasce soprattutto dall’idea di diventare sempre di più una città al passo con i tempi, specie per quanto riguarda la tutela dei propri cittadini e della loro salute da parte dell’amministrazione comunale. Questa concreta attività va proprio in questa direzione”, spiega il sindaco Roberto Lagalla.
“Per dotare la città di una prima infrastruttura salvavita, il Comune ha investito 120 mila euro dall’avanzo di amministrazione 2024 – aggiunge -. Con queste risorse sono stati acquistati 50 defibrillatori, già installati presso tutti gli edifici della pubblica amministrazione”.
Si tratta di defibrillatori semiautomatici esterni (DAE) di ultima generazione, in grado di guidare chiunque passo dopo passo con istruzioni vocali e visive, anche senza formazione pregressa. Inoltre, “i DAE sono connessi alla rete del 118 e la loro localizzazione consente di integrare il soccorso in tempo reale all’interno del sistema di emergenza regionale”.
Prevenzione e formazione: il cuore del progetto
“Tutto ciò che riguarda la prevenzione è importante e va promosso, così come sono fondamentali tutte le attività utili a essere pronti in caso di soccorso. Dalle statistiche sappiamo che l’azione di un defibrillatore entro 3-5 minuti dall’arresto cardiaco può aumentare le percentuali di sopravvivenza del 50-70%. Per questo motivo, il Comune guarda oltre gli edifici pubblici Puntiamo, infatti, anche su scuole, aziende, esercizi commerciali e spazi di aggregazione – evidenzia -. Nel prossimo avanzo contiamo di recuperare nuove risorse economiche per il posizionamento di defibrillatori in strada, secondo la valutazione fornitaci dall’Ordine dei Medici, che ha indicato i punti di maggiore affluenza monitorati dal 118″.
“Il Progetto di Telecardioprotezione prevede inoltre una campagna informativa e di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza, attraverso comunicazione visiva e social network, e la formazione di cittadini ed esercenti sulle tecniche di rianimazione cardiopolmonare e sull’uso del DAE”, aggiunge.
Tecnologia e collaborazione
“Accanto agli apparecchi fissi, il progetto prevede anche dispositivi mobili affidati alla polizia municipale per garantire la copertura su strada – sottolinea –. Altri sette defibrillatori di ultima generazione sono stati consegnati al Comando grazie al supporto di un’iniziativa promossa in collaborazione con il Rotary. I dispositivi sono presenti nelle volanti in servizio, assicurando la distribuzione nelle principali aree di intervento”.
“Inoltre il sistema sarà supportato da una mappatura digitale e accessibile. Una app di geolocalizzazione consentirà di individuare rapidamente i dispositivi, mentre la registrazione dei DAE all’interno del programma PAD permetterà al 118 di indirizzare i soccorritori verso il defibrillatore più vicino, ottimizzando così i tempi di risposta”.
E in tema di innovazione, Palermo sperimenta anche i droni ambulanza.
“Si può dire che su questo progetto Palermo sia stata all’avanguardia in tutta Italia e ci auguriamo che questa nuova attività possa dare i suoi risultati. Con circa 25 mila euro da somme proprie, il Comune ha cofinanziato l’acquisto del drone ambulanza che consente, di raccordo con la Croce Rossa, che fornisce i piloti, e il 118, di raggiungere in pochi minuti i punti più difficili da raggiungere della città”.
Verso una città dove ognuno può fare la differenza
La sfida è ambiziosa: coinvolgere sempre più soggetti privati, creare sinergie, ampliare la copertura.
“Le partnership ci sono state e auspichiamo che se ne attivino altre rispetto a un tema così sensibile. Ma, a prescindere dalle eventuali collaborazioni, il Comune continuerà a fare la sua parte, investendo nuove risorse. Abbiamo gettato semi importanti e dato segnali concreti, nella speranza che questi temi stimolino sempre più la sensibilità dei cittadini. L’obiettivo è continuare a investire nell’acquisto di nuovi defibrillatori per coprire sempre meglio le diverse aree della città e, se possibile, attivare nuove sinergie, come quella dei droni ambulanza. Palermo vuole essere una città in cui ogni minuto conta, e ogni cittadino può diventare il primo anello della catena che salva una vita“, conclude.