“Quando alcune regioni del Nord hanno protestato chiedendo l’attivazione degli impianti sciistici, il Sud non ha fatto alcuna recriminazione. Abbiamo condiviso uno spirito comunitario prima che territoriale“. Lo ha detto, in merito alle polemiche nate attorno alla richiesta di Isole Covid free, il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, partecipando a Tagadà su La7.
“Al di là dell’aspetto turistico, abbiamo 15 isole e in alcune ci sono 500 abitanti. Che facciamo, mandiamo la squadra di medici e infermieri ogni volta per scaglioni di età per vaccinare un po’ di persone per volta?“, ha aggiunto Musumeci, spiegando comunque che per la Sicilia “mi attengo al protocollo nazionale“, “se parliamo delle isole minori concordiamo una sola fase con una campagna che può durare al massimo tre giorni e mettiamo in sicurezza la popolazione. Un motivo sanitario al di là della competizione sul turismo“.
“Abbiamo chiuso l’accordo con i medici di famiglia e con i farmacisti, domani l’accordo con gli infermieri, per chiedere a ognuno per il proprio ruolo di andare a cercare l’anziano. Abbiamo bisogno di non abbandonare questa fascia di popolazione“, ha detto Musumeci.
Cambiando argomento, Musumeci è tornato sui ‘furbetti’ del vaccino: “Sono d’accordo con chi dice che nel codice genetico degli italiani c’è questa cultura della raccomandazione. Noi siamo stati duri e implacabili con chi ha fatto il salto della fila, è un problema etico prima che logistico“, ha affermato.