È a partire dal Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 (FSE 2.0) che prende forma la nuova sanità digitale. A Palermo, il 24 luglio 2025, si è fatto il punto sull’avanzamento della digitalizzazione in Sicilia nell’ambito della Missione 6 del Pnrr, durante l’evento promosso dal Ministero della Salute e dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale. Un’occasione cruciale per discutere non solo dello strumento, ma della visione sistemica che porta con sé.
“Il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 è una svolta per la sanità siciliana: ci permette di costruire un sistema più efficiente, trasparente e centrato sul paziente. È uno strumento richiesto dall’Unione Europea, parte integrante del cambio di paradigma verso una sanità sempre più digitale, connessa e accessibile “,dichiara l’assessore regionale della Salute Daniela Faraoni.
Il cuore del FSE
Se il Fascicolo rappresenta la “carta d’identità clinica” del cittadino, il Patient Summary ne è il cuore pulsante. Una scheda sintetica che raccoglie le informazioni fondamentali per l’intervento in emergenza: diagnosi, allergie, terapie, esenzioni, patologie familiari e perfino scelte etiche, come il rifiuto di trasfusioni.
“Entro il 31 dicembre 2025 dovranno essere compilati l’85% dei fascicoli, pari a circa 4.250.000 FSE – spiega Giacomo Scalzo, dirigente generale del DASOE -. Il Patient Summary consente ai medici dell’emergenza-urgenza e al 118 di accedere subito a informazioni essenziali. Ma senza l’impegno quotidiano dei medici di medicina generale e dei pediatri, questo strumento resterebbe incompleto. Tengo a ringraziare gli Ordini dei medici che stanno svolgendo un ruolo importante nel coordinamento, ma serve un’alleanza forte tra istituzioni e professionisti”.
“È fondamentale che anche i cittadini facciano la loro parte – aggiunge Scalzo – dando il consenso all’alimentazione del Fascicolo. Solo così potremo garantire un sistema sanitario che sia davvero tempestivo, sicuro e personalizzato”.
Medici e carico di lavoro: serve supporto
Proprio la compilazione dei Patient Summary rappresenta uno degli snodi più critici, come sottolinea Francesco Magliozzo, presidente provinciale della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG): “Compilare correttamente un Patient Summary richiede almeno 30 minuti a paziente. Considerando che ogni medico ha in carico circa 1.500 assistiti, per raggiungere l’obiettivo servirebbero mesi di lavoro dedicato, che al momento nessuno ha previsto o sostenuto”.
Una dichiarazione che rilancia il tema delle risorse, della formazione operativa e della riconfigurazione organizzativa necessaria per non disperdere il potenziale del progetto.
Oltre l’infrastruttura, un cambiamento culturale
Il FSE 2.0 non è soltanto uno strumento tecnico, ma un passaggio obbligato verso un nuovo modo di fare sanità, basato sulla condivisione dei dati, sulla presa in carico continua e sulla collaborazione interprofessionale.
Senza un coinvolgimento attivo di medici, tecnici e cittadini, e senza il superamento delle attuali criticità operative, il rischio è quello di trasformare una grande opportunità in un’ennesima riforma incompiuta.
La vera sfida si giocherà nel 2026, quando il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 dovrà essere pienamente operativo, aggiornato e interoperabile su tutto il territorio nazionale, come previsto dalla roadmap del Pnrr.