“Ho rivisto alcune immagini di due anni fa: la città era in continua emergenza rifiuti. Oggi la situazione è diversa. La raccolta differenziata è più che raddoppiata, ci apprestiamo a estenderla ad altre zone della città, e lavoriamo per superare alcune sacche di resistenza. Per contrastare il fenomeno degli abbandoni stiamo mettendo in campo gli ispettori ambientali e le fototrappole”. Così il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, conversando con l’ANSA.
Per il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla “è stato fatto tutto quello che era possibile per rendere più sicura la città, sono stati potenziati i controlli e sono state installate più telecamere” anche se, osserva, “se mi si chiede se tutto questo sia sufficiente per prevenire rispondo di no, è impossibile immaginare un rischio zero”. Conversando con l’ANSA, il sindaco rivendica le misure messe in campo per contrastare le azioni criminali, soprattutto quelle ai danni dei turisti presi di mira nelle ultime settimane.
“Non è marginale – riflette Lagalla – che tutti coloro che hanno commesso atti di violenza siano stati assicurati alla giustizia. Nonostante ciò stiamo proseguendo con altri interventi: a giorni saranno posizionate altre 200 telecamere ed entro la fine dell’anno raggiungeremo il numero previsto nel masterplan. Abbiamo già i bandi per assumere 200 vigili urbani già in graduatoria e saranno per le strade della città entro l’autunno. Inoltre, come ha assicurato il ministro degli Interni Matteo Piantedosi durante il recente comitato per l’ordine e la sicurezza, entro la fine dell’anno ci saranno più risorse umane per le forze dell’ordine e più fondi per il Comune da investire nella vigilanza”. Riguardo ai recenti episodi ai danni di turisti, Lagalla dice: “Gli ultimi dati indicano che Palermo è ai primi posti in Italia per flussi turistici, il rapporto tra il numero di visitatori e gli eventi negativi ai danni dei turisti è molto basso”.
Sull’ipotesi di istituire zone rosse, il sindaco è cauto: “Finora abbiamo scelto di non istituirle, la sola idea ha già sollevato una levata di scudi da parte di alcuni operatori economici”. “Le zone rosse sono facili da controllare ma il rischio è che si trasformino in aree depresse; forse si potrebbe pensare a piccole aree”, aggiunge. E’ scettico, invece, sull’uso dell’esercito. “La perlustrazione di mezzi militari potrebbe aiutare, ma non sono convinto che la militarizzazione del territorio sia la migliore soluzione”.
“Sono intento a lavorare. Per quasi due anni abbiamo abbiamo operato per mettere i conti in ordine e abbiamo salvato la città dal dissesto economico. Oggi abbiamo capacità di cassa, abbiamo i fondi per la manutenzione delle strade, per l’illuminazione, per i lavori pubblici. Ma un percorso non si può completare in cinque anni. Per cui vedo il prossimo quinquennio in una logica di continuità”. Così Lagalla riguardo alla sua eventuale ricandidatura alle amministrative del 2027.
Lagalla sottolinea che con le forze politiche della maggioranza che lo sostiene “ci sono confronti continui, fino all’altro giorno c’è stata una riunione consiliare della coalizione”. Sulla scelta di Saverio Romano, coordinatore di Noi moderati, di interrompere i rapporti parlando di “fallimento di Lagalla”, il sindaco allarga le braccia: “Mi spiace che abbia espresso un giudizio sulla città che mi sembra inadeguato rispetto alla realtà – afferma – Forse attraverso quelle ridondanti considerazioni ha voluto porre un tema politico, ma non ha prodotto alcun effetto in consiglio comunale; c’è un solo un consigliere di Noi moderati che tra l’altro si riconosce nella maggioranza”.