Il sindaco della Città Metropolitana di Palermo, Leoluca Orlando, e l‘assessore comunale alla Mobilità Giusto Catania, nel corso di una video conferenza stampa a Palazzo delle Aquile, hanno illustrato gli elementi fondamentali del PUMS, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile.
Il progetto adottato dalla giunta comunale, e validato da tutti gli enti preposti, ha esaurito tutte le fasi propedeutiche, dunque, il relativo atto deliberativo è stato incardinato a Sala delle Lapidi. Infatti, dopo il parere positivo del Ministero delle infrastrutture, che lo ha valutato con un punteggio di 2.47 e dunque ampiamente superiore alla sufficienza, la “palla” passa ora al Consiglio comunale per l’approvazione definitiva del piano.
Il Pums, redatto in base al decreto ministeriale del 2017, è uno strumento di pianificazione strategica che, nel corso dei prossimi dieci anni, svilupperà il sistema della mobilità urbana con lo scopo di raggiungere diversi obiettivi di sostenibilità ambientale: ridurre l’inquinamento e modificare le abitudini dei cittadini palermitani puntando sul miglioramento della qualità della vita.
Il Pums abbraccia quindi un’idea fortemente ecologista, con un’attenzione particolare alle esigenze dei pedoni, con la creazione di nuovi percorsi dedicati, lo sviluppo della micro mobilità, nuove piste ciclabili e la creazione di parcheggi interrati e multipiano.
Lo scopo di questo piano è quello di “Riequilibrare il rapporto tra trasporto collettivo e trasporto individuale con mobilità sostenibile”, ha detto il sindaco Orlando, quindi, sostanzialmente “rendere maggiormente accessibili le diverse aree della città, attraverso una mobilità sostenibile. Protagonista importante è il tram che già esiste nella nostra città”, ha poi aggiunto il primo cittadino.
Gli interventi hanno a che vedere con il complesso degli strumenti di mobilità sostenibile a disposizione dell’amministrazione pubblica che intende aumentare l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici (autobus, tram e metropolitane), integrandoli tra loro (trasporto intermodale) e integrandoli dall’utilizzo della Bike Sharing o biciclette condivise per i viaggi di prossimità, dove il mezzo pubblico non arriva o non può arrivare. È quindi una possibile soluzione al problema dell’ “ultimo chilometro”, cioè quel tratto di percorso che separa la fermata del mezzo pubblico dalla destinazione finale dell’utente.
Infatti, il sistema della rete ciclabile ha registrato, in termini di estensione, un forte incremento a Palermo, passando dai 21km del 2011 a 50 km del 2020, con un aumento del 133% delle piste ciclabili. Ma il piano prevede anche l’aumento di un numero consistente di parcheggi e stalli per la bike sharing (la bici condivisa) e per la micro mobilità.
Dunque, nello specifico si parla di sistema tranviario, passante ferroviario e l’anello ferroviario, di metropolitana automatica leggera, le nuove piste ciclabili e la micro mobilità, le nuove infrastrutture pedonali ed il potenziamento del trasporto pubblico urbano, con una fase di progettazione e realizzazione che si proietta nell’arco del prossimo decennio. Ma il 2030 sarà solo un punto di arrivo e vi sarà una fase intermedia tra il 2022 e il 2024.
La previsione di investimenti è di 450 milioni di euro entro il 2024 (già stanziati) ed entro il 2030 di un altro miliardo e seicento milioni, “Per costruire la Palermo del futuro”, hanno sottolineato il sindaco e l’assessore.
E all’interno del Pums è inserito anche l’annoso tema della Ztl, che vedrà un sensibile aumento della videosorveglianza dagli attuali 5 varchi ai 31 presenti nel progetto. La recente mancata approvazione del Piano triennale delle opere pubbliche da parte del consiglio comunale, però, complica la strada al Piano urbano per la mobilità sostenibile, complice una maggioranza risicata e non stabile.
“Siccome non si può procedere a nessuna forma di programmazione se non si approva il piano triennale delle opere pubbliche – spiega il sindaco – ripresenteremo il provvedimento al consiglio comunale che lo esaminerà Stiamo parlando di opere che sono già tutte finanziate. Il consiglio comunale non ha approvato quel piano ma senza alcun emendamento. Questo impone alla Giunta di ripresentarlo. In questo modo si bloccano una serie di interventi”.
“Il Pums è un piano strategico che delinea le scelte della mobilità dell’amministrazione comunale per i prossimi dieci anni – ha spiegato l’assessore Catania – Cambia completamente l’impianto della mobilità nella nostra città L’obiettivo è quello di ridurre l’inquinamento, modificare le abitudini dei cittadini e spostare centomila passeggeri al giorno da macchina a mezzo pubblico. Non abbiamo esternalizzato il servizio per la costituzione di questo Pums, abbiamo valutato che all’interno della nostra amministrazione ci fossero adeguate risorse. Presentiamo il piano al consiglio comunale nella tempistica prevista dal decreto ministeriale. Il Pums – ha detto con soddisfazione, l’assessore alla mobilità – ha l’ambizione di cambiare la città e le abitudini dei cittadini, è un piano che si colloca finalmente nel solco delle grandi città internazionali. Un volano per la crescita economica e per lo sviluppo della città”