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“L’odore della mia vagina” di Gwyneth Paltrow conquista l’Occidente

giovedì 16 Gennaio 2020
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PREMESSA

di Andrea Giostra

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Andrea Giostra

L’articolo a quattro mani che proponiamo oggi ai nostri lettori, con una intelligente e divertente riflessione di Ilaria Cerioli, è frutto delle poderosa e fruttuosa operazione di marketing di Gwyneth Paltrow che su Goop, il sito di e-commerce che utilizza la diva hollywoodiana per le sue attività commerciali, ha lanciato il suo ultimo prodotto, una candela profumata che ha chiamato “L’odore della mia vagina”, proprio perché, sostiene Gwyneth, l’oggetto ha l’odore delle sue parti intime ed è un prodotto «divertente, stupendo, sexy e meravigliosamente inaspettato… con una miscela aromatica che viene descritta come un mix di … geranio, bergamotto agrumato e cedro giustapposti a rosa damascena e ambra che riportano alla mente la fantasia, la seduzione e un calore sofisticato».

Dopo pochissimi giorni dal lancio della campagna pubblicitaria, avvenuta il 12 gennaio scorso, questa candela, dal costo di ben 75 dollari (poco più di 70 euro) è andata in sold-out. Sui social di tutto il mondo Occidentale si è scatenata una valanga irrefrenabile di commenti e di critiche, alcune intelligenti altre scandalizzate altre ancora ironiche o idiote (come spesso avviene sui social). Noi, all’interno in questa rubrica, con l’aiuto della nostra oramai nota amica scrittrice e book blogger ravennate, vogliamo dire la nostra con la sottile e intelligente ironia che caratterizza gli scritti di Ilaria.

Post scriptum:

Non sembrerebbe un caso la concomitanza con la serie televisiva di sei puntate prodotta da Netflix, che vede protagonista proprio la nostra diva hollywoodiana, dal titolo “The goop lab with Gwyneth Paltrow”, in onda sul portale statunitense a partire dal 24 gennaio 2020. Una serie che guida lo spettatore curioso di conoscere il mondo del wellness, in particolare quello al femminile, in un’esplorazione di argomenti di benessere che si spingono oltre i confini dell’apparentemente “lecito”: trattamenti psichedelici, terapia del freddo, piacere al femminile, anti-invecchiamento, guarigione energetica e sensitiva.

“La candela di Gwyneth”

di Ilaria Cerioli

Ilaria Cerioli
Ilaria Cerioli

Di cosa profuma la vostra vagina? La mia sicuramente di mare in tempesta, di bosco bagnato dopo un temporale estivo. Sa di pioggia nel pineto, di corse folli sui prati e di papaveri al sole. Io sono la mia vagina e, come sostiene un mio caro amico, per ogni donna esiste una vulva diversa con la sua personalità e il suo odore specifico. Non siamo affatto tutte uguali. Abbiamo forme e grandezze diverse. E il nostro profumo si distingue per età, personalità e carattere. Ci sono quelle arroganti, il cui aroma ricorda la femme fatale di Chanel; quelle simpatiche e irriverenti al profumo di rosa, mughetto e magnolia come Chloè Chloè; esistono vagine seducenti e spocchiose, piccanti come Acqua di Gioia oppure delicate all’essenza di ribes e iris simili a La Vie est Belle di Lancome.

Per ogni patata un suo profumo e per ogni donna una sua specificità. Vi assicuro avevo l’intenzione di parlare oggi dell’opera barocca Serse di Händel, andata in scena al teatro Alighieri il 10 e 11 gennaio, ma ahimè, mi sono lasciata travolgere dalla notizia della settimana: La candela dal nome evocativo This smells like my vagina. Ovvero la candela che profuma come la vagina dell’attrice Gwyneth Paltrow. La confezione This smells like my vagina, lanciata sul blog e sito Goop, alla cifra di 75 dollari (circa 70 euro), è un profuma ambiente a quanto pare dall’aroma inconfondibile: mix di geranio, bergamotto agrumato e cedro giustapposti a rosa damascena e ambra. Un’armonia di note intense e gentili che idealmente si rifanno a un’aiuola colorata. L’eterea Gwyneth, infatti, non può essere dotata di una vulva comune: lei tra le gambe tiene un bouquet di fiori.

La candela, secondo i pronostici, è andata sold out nel giro di poche ore e pare sia arrivata alla terza edizione. Mi ha sorpreso non tanto la passione degli americani per il presunto odore di gnocca, si sa quelli sono un po’ folli, ma l’entusiasmo dei consumatori italiani che ai Nutella biscuits hanno preferito un oggetto così fetish e piuttosto erotico. Ditemi cosa se ne fa l’italiano medio di una candela di questo tipo? Perché qualcuno ha speso 70 euro per avere un cilindro pieno di cera fusa? Gwyneth Paltrow è ufficialmente un genio perché, a quanto pare, riesce a vendere anche il ghiaccio agli eschimesi. E, vista la richiesta, ritengo questa passione per il feticismo emblema dei nostri tempi freak. In fondo, citando Verlaine siamo l’Impero alla fine della decadenza, che guarda passare i grandi Barbari bianchi, componendo degli acrostici indolenti… Anche noi italiani, amiamo circondarci, di oggetti totalmente inutili ma rappresentativi. Inseguiamo uno status indossando marchi o acquistando a prezzi folli scarpe orrende o telefonini. Come tanti Des Esseintes, il protagonista del romanzo à rebours (Controcorrente) di Karl Huysmans, raccogliamo ninnoli disgustosi illudendoci che la felicità sia a portata di mano.

La candela di Gwyn non è altro che la tartaruga di Des Esseintes, sul cui carapace l’aristocratico misantropo fa incastonare pietre preziose solo per un capriccio estetico. Anche noi corriamo dietro alle chimere: amiamo possedere e godiamo nell’ammirare il vuoto. Questo avviene in ogni ambito, anche in amore. Per chi come me studia l’evoluzione dell’erotismo, sa bene quanta varietà di esperienze possano esserci e quanto sia tortuosa la via del piacere. Soprattutto quanto siano effimere le relazioni tra esseri umani. Perché è così particolare questa candela? Semplicemente perché non serve assolutamente a nulla. Non è diversa dalle comuni Yankee candle che regalo a Natale alle amiche. Ma sappiamo bene che se il nome del prodotto è business e questo in particolare allude alla vulva state certi che sarà un successo. La gnocca, giusto per citare Gustav Coubert, resta l’origine del mondo… Come si dice? Tira di più un pelo di…

The goop lab with Gwyneth Paltrow | Trailer | Netflix:

Ilaria Cerioli tiene una interessante rubrica sul noto “Corriere Romagna” dal titolo “la Ravennate chic”, che ha pubblicato la riflessione di Ilaria Cerioli “La candela di Gwyneth”; ma scrive anche per la rivista “Pangea” di Davide Brullo e la rivista “Satisfacion” dove tiene una rubrica dal titolo “Satisfetish”; infine collabora col magazine “Psychiatryonline” con la rubrica “Evulvendo”. Il suo blog è “Spocchisamenteilare”.

https://www.facebook.com/ilaria.cerioli.56

https://spocchiosamenteilare.blogspot.com/

https://www.instagram.com/ilariacerioli/

https://www.pangea.news/tag/ilaria

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Andrea Giostra

https://www.facebook.com/andreagiostrafilm/

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