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“Tra poco arriva anche il sindaco Orlando…“, è la battuta che il leader della Lega, Matteo Salvini, ha pronunciato facendo capolino prima della manifestazione per pochi minuti sul palco del teatro “Al Massimo”. Platea strapiena e nessun posto a sedere, con all’esterno in tanti ad affollare l’ingresso nel tentativo di entrare. Fuori in piazza anche le “sardine” per il loro sit-in di protesta.
Molti simpatizzanti sono rimasti fuori tra proteste e mugugni. La polizia ha chiuso gli ingressi nel teatro per motivi di sicurezza. Dentro, il teatro era pieno come un uovo. Affollatissimo con molta gente in piedi. All’esterno è stata creata una sorta di zona rossa, con decine di agenti delle forze dell’ordine a presidio.
“Mi spiace che molta gente è rimasta fuori – ha detto Salvini dal palco – La prossima volta prendiamo il Palazzetto dello sport”.
Poi l’affondo su Orlando: “Io non sopporto l’arroganza, come fa un sindaco a dire, riferendosi a me, <<io a Palermo non lo voglio>>. Si dovrebbe vergognare. Miracolosamente Ballarò era pulita questa mattina. Dovrò venire ogni settimana. Casuale. Ancora Ballarò non è pulita però dagli spacciatori e dai nigeriani, ma ci lavoreremo. Il problema numero 1 oggi su cui si stanno arricchendo le mafie è la droga. E la lotta alla droga è una sfida di civiltà. Se la mia presenza fa incazzare qualche spacciatore io sono contento”.
E ancora: “Se uno non sta a Palermo e sente parlare Orlando in TV pensa <<questo e’ il sindaco di Zurigo>>. Pulita, con trasporti puntuali…e pensa che si occupa di immigrati perché i palermitani sono tutti contenti. Se ne accorgerà alle prossime elezioni comunali”.
L’ex ministro dell’Interno ha illustrato i contenuti dell’incontro con il presidente della Regione siciliana: “Con Musumeci ho parlato del business dell’acqua a Palermo – ha detto il leader del Carroccio – Non si può continuare a vendere dell’acqua qui in città da pozzi privati gestiti da persone non perbene. Poi abbiamo parlato di autotrasportatori. Di province che dovrebbero tornare di moda qui in Sicilia. Per non dimenticare il tema della pesca. Oggi qualcuno fa l’eroe antimafia e magari però combatteva Falcone quando era in vita”.
Poi l’attacco ai leader avversari: “Avete mai visto Renzi a Palermo, Di Maio a Palermo? Io mi preoccupo dei politici che non vedo e soprattutto che cosa fanno durante la giornata – ha detto Salvini – L’immigrazione su cui lavorare è riportare a casa i nostri figli. I fenomeni di sinistra che dicono porti aperti fanno solo gli interessi di illegalità e buttane. Io vorrei che Orlando provasse ad andare in Svizzera, in Germania o in Australia. Ovunque fanno controlli su chi entra e chi esce dal proprio paese”. Poi una battuta: “Oggi è lunedì e sono preoccupato che non mi è arrivato nemmeno un avviso di garanzia. So che ci sono molti fascicoli aperti anche qui a Palermo sul mio conto. Io consiglio loro di occuparsi di Mafia“.
Dal palco è intervenuto anche il senatore Stefano Candiani, commissario regionale della Lega in Sicilia: “È un uomo che sta dando l’esempio per tutti – ha detto di Salvini -, alle sue spalle c’è il popolo. Parlare di famiglia, di legalità, di voler far rimanere i giovani significa orgoglio. La lotta politica che aggrega in Sicilia è l’esempio di Matteo Salvini. Oggi Matteo è qua per i palermitani che vogliono riscattarsi, non per la Palermo di Orlando e di quelli che non lo vogliono a Ballarò. Tutti siamo con Matteo Salvini e non ci sarà nessuno che mollerà, noi siamo tutti con te“.
Diversi i rappresentanti di associazioni siciliane intervenuti all’incontro: da Alessandro Raja, del gruppo genitori asilo nido “Pellicano” del quartiere Bonagia, zona disagiata, a Salvo Foresta, di “Casa Italia”, fino a Sandro Oliveri, presidente dell’associazione “Cristiani per l’Italia” e Riccardo Catalinotto, dipendente Almaviva che ha raccontato le vicissitudini dei lavoratori in lotta per il lavoro.
*Alcune immagini della galleria sono di Giorgia Gorner Enrile