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L’umano nella sua nudità: tra le pagine, tante, del libro, forse il più famoso della letteratura europea dell’800, o sulle tavole di un palcoscenico, quelle del Teatro Biondo in questo caso, “I miserabili“, di Victor Hugo, risulta sempre opera di sorprendente contemporaneità.
A Palermo la pièce, in scena fino a domenica 16 febbraio, è il riadattamento teatrale di Luca Doninelli per la regia di Franco Però, con in scena Franco Branciaroli che ritorna a Palermo nei panni di Jean Valjean.
Accanto a lui sul palco Alessandro Albertin, Silvia Altrui, Filippo Borghi, Romina Colbasso, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Jacopo Morra, Maria Grazia Plos, Valentina Violo.
A cominciare dal protagonista “il popolo dei miserabili“, in una sintesi, obbligatoriamente sincopata per essere fruibile in un teatro, racconta vent’anni di storia francese nella forma di una riflessione sociologica di valore universale.
“Nella mia vita non c’è mai stata un’altra pagina“: parlano gli ultimi, i diseredati, gli sfruttati, gli anonimi cittadini dimenticati da tutti e divenuti protagonisti della grande Storia, tra diversi filoni narrativi che toccano la redenzione di un galeotto, il rapporto con il sacro, l’amore, la ribellione e l’ingiustizia sociale.
Il palcoscenico, a tratti affollato di personaggi, è una continua costruzione e destrutturazione, operata dagli stessi attori, di una scena, molto bella, curata da Domenico Franchi, in cui grandi parallelepipedi (che ricordano le opere dell’artista tedesco Anselm Kiefer – ndr) nascondono pannelli che dilatano o restringono la scena, ridistribuendone spazi e fornendo nuove dimensioni.
Anche la musica gioca un ruolo fondamentale in questo spettacolo che, per quanto abbia raccolto molti applausi alla prima, scorre senza particolari picchi emotivi o scene che rimangono maggiormente impresse nella memoria dello spettatore.
“Quella di portare I miserabili sulle tavole di un teatro di prosa – scrive Luca Doninelli – è un’impresa sicuramente temeraria, una sfida per chiunque sia disposto a sopportare un grande insuccesso piuttosto che un successo mediocre“.
I miserabili, in questo allestimento, è prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, dal Centro Teatrale Bresciano e dal Teatro De Gli Incamminati.