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Coronavirus, Virzì e Loddo (Ugl) sullo smart working: “Rispettare i diritti dei lavoratori”

giovedì 7 Maggio 2020
Smart Working

Pur riconoscendo ad alcune aziende come Enel e UniCredit, così come tante altre in questa particolare situazione d’incertezza e confusione, alcune utili ed appropriate modifiche gestionali nei processi aziendali, soprattutto la diffusione del lavoro agile fra i lavoratori, non possiamo fare a meno che rilevare che l’utilizzo del lavoro smart è caldeggiata dal Management, soprattutto per due semplici motivazioni economiche, l’aumento della produttività e la riduzione dei costi”.

A dichiaralo sono Filippo Virzì e Raffaele Loddo, rappresentanti dell’Ugl nel capoluogo siciliano e membri componenti del Comitato Consultivo Provinciale Inail di Palermo.

Filippo Virzì Inail
Filippo Virzì

La spinta alla digitalizzazione e all’innovazione tecnologica sarà sempre più forte e necessaria – spiegano i rappresentanti del Comitato Inail  – ma attenzione si prefigura una evidente modifica strutturale dello svolgimento dell’attività lavorativa, assimilando la prestazione del dipendete a quella tipica del telelavoro, con tutti i risvolti contrattuali e normativi da valutare con molta attenzione, sia dal lato economico con equi indennizzi, sia dal lato di altri istituti contrattuali, non ultimo quello dell’orario di lavoro”.

Pertanto oltre la valenza dei DPCM,  riteniamo indispensabile – aggiungono  Virzì e Loddo –  che il lavoro smart dovrà  esser oggetto di contrattazione azienda-sindacato solo a valle delle necessarie modifiche di legge, e previa verifica dell’idoneità della postazione lavorativa domestica e dell’assenso del Lavoratore o della Lavoratrice“.

La validazione dello Smart Working  – concludono – deve necessariamente prevedere la stipula di apposito accordo tra lavoratore  Rls ed azienda  avere una valutazione del rischio come da procedure Inail relativamente ai luoghi dove lo si svolge, in  quanto componenti del Comitato di vigilanza sottoponiamo all’Istituto la necessità di intervenire affinchè lo Smart Working. non diventi Telelavoro e viceversa come nel caso attuale, devono essere verificate le attuali condizioni di svolgimento dello S.W. e le relative ricadute in termini di malattie professionali che possono manifestarsi al momento attuale, sotto il profilo dell’applicazione del Dlg sul lavoro agile,  lo stesso è sottoposto alle verifiche organizzative ed  economiche”.

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