La catena francese Decathlon non aprirà un punto vendita a Palermo. Il colosso transalpino specializzato nella vendita di articoli sportivi, avrebbe dovuto costruire nell’ex stabilimento Coca Cola. Il Comune di Palermo, però, ha negato il permesso per via di una “incompatibilità urbanistica“.
“Disarmante e inspiegabile il diniego dell’autorizzazione da parte dell’Amministrazione comunale all’apertura di un punto vendita Decathlon a Palermo. Orlando continua a caratterizzarsi come il sindaco dei divieti, del diniego a nuove attività imprenditoriali e produttive. La decisione di rigettare l’istanza del colosso francese Decathlon sulla base di cavilli burocratici e di asserite incompatibilità, comporterà una perdita di centinaia di posti di lavoro, un contributo di urbanizzazione ad una zona che è trascurata dall’amministrazione stessa e soprattutto un’occasione per far venire a Palermo tanti siciliani da altre città, che avrebbe sicuramente permesso una ricaduta turistica ed economica essendo la zona in cui avrebbe dovuto sorgere il punto vendita, limitrofa alla zona balneare di Mondello“. Lo scrive in una nota Stefano Santoro, ex consigliere e assessore comunale di Palermo.
Critico anche il consigliere comunale dei 5 stelle Antonino Randazzo : “Siamo ancora in attesa , dopo 95 giorni di avere una risposta da parte di Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo e la sua Giunta in merito ad una interrogazione sul “punto vendita Decathlon” .
A marzo sul quotidiano “la Repubblica – Palermo apparve un articolo a firma di Salvo Palazzolo, intitolato “Comune, le mani della “cricca” sull’area dell’ex Coca Cola – L’inchiesta sulla corruzione. Le manovre dell’ex dirigente Suap Monteleone, a cena con un misterioso imprenditore: “Investimenti per 15 milioni, non potevano non invitarmi…”. Fra gli affari sul tavolo una lottizzazione in via Alloro”;
Si fa riferimento proprio a quell’Architetto Giuseppe Monteleone arrestato lo scorso 29 febbraio 2020 con l’accusa di corruzione nella propria qualità di funzionario del Comune di Palermo; lo stesso Monteleone che era già stato condannato in primo grado dal Tribunale di Palermo per una lottizzazione abusiva con sentenza n. 1840 del 22 marzo 2018 e, ancora prima, in data 9 marzo 2017, aveva patteggiato innanzi al GUP una pena di 10 mesi per corruzione elettorale nell’ambito dell’inchiesta “Agorà” che svelò una compravendita di voti per le elezioni comunali a Palermo e per le regionali siciliane del 2012;
Nel corpo dell’articolo de “La Repubblica” era inoltre riportato che “Quindici milioni di investimento, non potevano non invitarmi … parliamo di una grande struttura di vendita al posto dell’ex Coca Cola, la sta facendo il “nano” e, ancora, “Per gli investigatori era stato proprio Monteleone, al vertice del Suap fino al luglio 2017, a portare l’affare all’imprenditore misterioso. E, in quel periodo, il dirigente curava una pratica in particolare nell’area dell’ex Coca Cola: l’insediamento di Decathlon, attraverso una società siciliana. Quando Monteleone ha lasciato la dirigenza del Suap, il progetto ha avuto alcuni stop, poi però l’iter è ripreso. ”Alla luce di questo avevamo trasmesso l’interrogazione al Sindaco affinché chiarisca se, essendo a conoscenza di queste informazioni, conseguentemente intenda avviare una approfondita istruttoria e lo stato di avanzamento della richiesta. Siamo ancora in attesa di trasparenza e di una risposta da parte del Sindaco Leoluca Orlando”.