Il Castello di Lombardia ad Enna, con i suoi 26.000 m2 di estensione, è uno dei castelli medievali più grandi d’Italia ed è il più grande della Sicilia. Il maniero è stato anche inserito tra i cento castelli più belli d’Italia.
La sua posizione strategica e la conseguente difficoltà a prenderne il controllo, hanno contribuito a definire Enna “urbs inexpugnabilis”. L’ubicazione incredibilmente vantaggiosa del castello è determinata sia da caratteristiche fisico-topografiche, essendo arroccato sulla roccia ad un’altezza di circa 930/940 metri (facendo di Enna il capoluogo di provincia con la maggior altitudine d’Italia), sia per essere circondato su tre lati da una rupe, che costituisce una vera e propria difesa naturale della fortezza. E sia per la sua collocazione geografica, trovandosi al centro della Sicilia: non a caso i greci la soprannominarono “omphalos”, cioè ombelico.
Il nome del castello, cioè Lombardia, trae probabilmente origine dalla presenza di una guarnigione di armati lombardi che prestò servizio di sorveglianza e difesa al maniero durante l’epoca normanna. C’è pure chi ritiene che la denominazione derivi da Enrico del Vasto, chiamato Enrico di Lombardia, che si sposò con Flandina d’Altavilla, figlia del conte Ruggero.
Anche se il castello risale al medioevo, la fortezza sulla quale fu realizzato era molto più antica, verosimilmente risalente all’800/700 a. C. e venne edificata dai sicani. Di questa originaria struttura difensiva non è rimasta alcuna traccia, né se ne conosce la precisa collocazione. Ma è pacifico che l’antica Henna fu edificata nei pressi della Rocca di Cerere, luogo sacro dove veniva perpetrato il culto della dea Cerere, divinità delle messi, che in quest’area dell’Isola era particolarmente venerata. Henna sotto il controllo greco-siracusano divenne una roccaforte quasi impenetrabile, infatti i romani ebbero grandi difficoltà a prenderne il controllo e vi riuscirono solo dopo diversi e ripetuti tentativi. Furono i berbero-musulmani, intorno al X secolo, a rinforzare la fortezza conferendogli nuova vita dopo che era stata fortemente compromessa nelle sue strutture portanti.
L’attuale denominazione risale quindi al periodo normanno e il documento più antico giunto fino a noi nel quale il maniero viene definito “Lombardia” risale al 1145. Ma nulla sappiamo sulla struttura e sull’articolazione della fortezza dell’epoca. Molto probabilmente vi doveva già essere un maschio difensivo, chiamato dai musulmani Torre delle Aquile e che in seguito subì verosimilmente dei lavori strutturali, venendo denominato dai normanni Torre Pisana poiché la sua difesa venne affidata ad una guarnigione mercenaria originaria di Pisa.
Durante l’epopea di Federico II il castello probabilmente venne ristrutturato e ulteriormente rinforzato assumendo la fisionomia attuale. È sicuro che in quest’epoca il castello ricoprì un ruolo di primo piano nelle relazioni politiche e nei giochi di potere, tant’è vero che la fortezza vantava lo status di castra exempta, cioè era uno di quei manieri il cui signore veniva direttamente designato dall’imperatore. Infatti in epoca sveva il castello di Lombardia raggiunse l’apice della propria importanza politica: ad esempio, qui il Parlamento del Regno di Sicilia si riunì per ben due volte.
Durante la sanguinosa guerra del Vespro il castello di Lombardia subì gravi danneggiamenti venendo rinforzato durante il regno di Federico III d’Aragona, il quale fece edificare 20 torri difensive che avevano pure la funzione di rafforzare la cinta muraria. Nei secoli successivi il castello venne sempre meno considerato dai sovrani e in particolar modo dai Borbone che preferivano soggiornare in edifici più comodi e sontuosi, decretando l’inesorabile declino della struttura. Per cui, dopo secoli di noncuranza, l’unica delle 20 torri rimasta completamente integra è la Torre Pisana.
A questo punto possiamo soffermarci velocemente sull’attuale disposizione delle strutture del castello. Una scala ricavata direttamente dalla roccia introduce il visitatore in uno spazio delimitato da una muraglia dove si trova la porta d’ingresso al primo cortile denominato “piazza degli armati”. Attorno al “cortile della Maddalena o delle Vettovaglie”, il cortile più vasto ubicato nella zona settentrionale della fortezza e a cui si accede attraverso l’imponente porta della Catena, si sviluppavano le stalle, le cucine e ambienti adibiti come depositi di rifornimento. “Il piazzale di san Nicola” è lo spazio meglio conservato, oltre ad essere il cortile più importante e più interno, infatti in caso d’invasione esso costituiva l’ultimo dispositivo difensivo. Non a caso proprio qui si trovano gli appartamenti reali, dove soggiornò anche Federico II, la cappella vescovile di San Martino di Tours, le rovine di una basilica e alcuni torrioni. Ma soprattutto troviamo la Torre Pisana da cui è possibile ammirare tre laghi (lago Pergusa, lago Pozzillo e lago Nicoletti) e tre mari oltre a varie montagne e pianure, cioè il Mar Tirreno e la catena montuosa dei Nebrodi e delle Madonie a nord; il Mar Ionio, l’Etna e la piana di Catania ad est; le colline di Caltanissetta a ovest; il Canale di Sicilia con la piana di Gela a sud. Un vero e proprio panorama da mozzare il fiato.
La Torre Pisana, che è la torre principale delle 6 rimaste, venne realizzata con blocchi di pietra viva, dotata di merlatura guelfa, è visibile per decine di km da tutte le direzioni delle vallate circostanti. Il castello fu progettato in modo che ognuno dei tre settori, corrispondenti ai tre cortili, potessero essere difesi in modo indipendente dagli altri due, cosicché se uno dei settori del castello fosse caduto in mano nemica gli altri due settori avrebbero potuto continuare la resistenza. Questo ingegnoso sistema difensivo rendeva il castello un vero e proprio incubo per chi intendesse conquistarlo.
Il Castello di Lombardia è una struttura difensiva che può annoverare una storia davvero importante, essendo stato per tanti secoli snodo strategico-militare fondamentale per il controllo della Sicilia. Non a caso venne definito “ombelico” dai romani, proprio per sottolinearne l’eccezionale collocazione geografica di cui gode. Ricordiamo che fu una delle residenze in cui soggiornarono imperatori, come Federico II, e sovrani, e che ricoprì un ruolo politico di primo piano come dimostra lo status di castra exempta e le due riunioni del Parlamento del Regno di Sicilia celebrate nelle sue sale. Inoltre, la conformazione territoriale, essendo il castello circondato per tre lati da rupi a strapiombo, le torri, i muraglioni, il sistema difensivo basato sulla divisione del castello in tre sezioni indipendenti e in passato la presenza di un fossato, contribuirono a definire Enna “urbs inexpugniabilis”. Ma non solo. Il castello di Lombardia, con i suoi 26.000 m2 di superficie, è il castello medievale più grande della Sicilia e uno dei più grandi d’Italia, insieme al castello di Lucera e al castello di Brescia. E dulcis in fundo, come abbiamo potuto vedere, dai suoi merli è possibile apprezzare una dei panorami più suggestivi e incantevoli della Sicilia.