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Durante la puntata numero 123 di Bar Sicilia, che ha visto ospite in studio l’assessore regionale al Territorio e all’ambiente Toto Cordaro, il direttore de ilSicilia.it Manlio Melluso e il direttore editoriale della testata Maurizio Scaglione hanno rilanciato la campagna presentata sabato con l’hashtag #vogliamolapreferenza, iniziativa che Cordaro ha sottoscritto (e non poteva essere diversamente, per uno come lui sempre eletto in competizioni elettorali che prevedevano le preferenze).
Tanti i temi discussi durante la trasmissione. Quello più strettamente politico Cordaro lo ha trattato alla fine, rispondendo a una domanda sulle voci che danno l’assessore prossimo al passaggio al movimento di Nello Musumeci, Diventerà Bellissima: “Politicamente sono e resto un uomo di Centro – ha detto Cordaro – Sento forte, semmai, in tempo di emergenze, la necessità di lavorare per rafforzare questa area moderata e di centro che guardi, perché no, alla rielezione di Musumeci. Desidero dal mio luogo naturale della politica essere decisivo per la riproposizione di un quadro politico che ha portato Musumeci a fare il presidente e Cordaro l’assessore, e soprattutto che da qua alla fine della legislatura porterà tanti risultati importanti per il futuro della Sicilia e dei nostri giovani“.
Un’affermazione che Cordaro precisa ulteriormente, mettendo i paletti che delimitano la propria area di appartenenza: “Io guardo al centro – ha affermato – la mia mission è quella di renderlo sempre più forte e soprattutto sempre più appetibile, anche sotto il profilo elettorale. Il mio centro sta da una parte ed è quella nella quale sto attualmente, cioè il centro del centrodestra“.
Un lavoro, quello braccio a braccio con Musumeci in giunta, che ha portato a dare il via libera a diversi provvedimenti. Tra questi, l’approvazione della riforma del settore dell’urbanistica, una legge che Cordaro non esita a definire di ‘portata storica’: “Si tratta di un nuovo approccio al governo del territorio della Regione Siciliana – ha detto l’assessore – E’ una legge davvero avveniristica che è stata votata pressoché all’unanimità da tutto il Parlamento, con la sola astensione di una parte dell’opposizione, e viene dopo 42 anni da quella norma che fu esitata dall’allora Presidente della Regione, il compianto Piersanti Mattarella, e dall’allora assessore al Territorio, Mario Fasino. E’ una rivoluzione culturale perché determina la necessità e la volontà condivisa di individuare una cornice: ci sarà un nuovo Piano territoriale regionale che stabilirà i paletti entro i quali i nuovi pug che sostituiranno i piani regolatori Generali, dovranno operare per ridisegnare l’urbanistica nelle singole città nelle città metropolitane e nelle aree vaste. A questo si unisce anche un altro tema profondamente innovativo e di fondo che quello della rigenerazione urbana che si collega strettamente all’utilizzo del suolo tendente a zero“.
Una battuta l’assessore Cordaro l’ha dedicata alla Scala dei Turchi, che presto potrebbe essere restituita a siciliani e turisti: “Scala dei Turchi è soggetta da anni ad un contenzioso giudiziario tra un soggetto privato, che riteneva di essere il proprietario, e la magistratura di Agrigento, che invece ha ritenuto che questo soggetto non avesse alcun titolo – ricorda l’assessore – C’è stato un sequestro da parte della Procura della Repubblica di Agrigento. Questo sequestro è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari e peraltro mi risulta che sia stato riconfermato dal Tribunale del Riesame. La Regione Siciliana ha espresso la volontà di prendere in carico la Scala dei Turchi per determinarne le condizioni di tutela certa, ma soprattutto per poi affidarla e potere permettere così che questo bene straordinario e unico venga goduto dalla intera popolazione siciliana e dalle decine di migliaia di turisti che vengono apposta per visitarla“.
Un altro tema di attualità al quale Cordaro non si è sottratto è quello degli incendi. L’Assessorato da lui retto è responsabile della repressione, e in particolare delle attività antincendio, attraverso il dipartimento del comando del Corpo Forestale: “Quest’anno la prevenzione che si svolge da gennaio a maggio, in considerazione del fatto che le somme erano state accostate 8 febbraio e che il 23 febbraio siamo entrati in lockdown hanno determinato per 2 mesi un gap”. Poi una dichiarazione che spiega come nessuna possegga la bacchetta magica: “Ma voi pensate veramente e se ci fosse una soluzione certa noi non l’avremmo già posta sul campo? Pensate che negli Stati Uniti la Pennsylvania abbia bruciato per una settimana o che la California abbia bruciato per una decina di giorni perché negli Usa sono più arretrati della Sicilia?“.
Infine, dopo avere spiegato quali siano le sperimentazioni in atto per contenere l’emergenza incendi e controllare il territorio, Cordaro ha dedicato un pensiero ai lavoratori forestali, ricordando quale mole di lavoro si siano trovati ad affrontare : “Non posso che ringraziare queste donne e questi uomini, che ho visto piangere, operando 25-26 ore consecutivamente per la difesa dei boschi“, ha concluso.