GUARDA IL VIDEO IN ALTO
“È davvero inaccettabile che dopo anni di lungaggini burocratiche, causate soprattutto dalla grave latitanza dell’attuale Amministrazione comunale, il progetto di realizzazione del nuovo porto di Marsala sia rimasto al palo. Un gravissimo danno sia per la comunità marsalese, che per gli operatori che non possono svolgere la propria attività. Inoltre, a causa di questa ‘impasse’, si sono perduti decine di posti di lavoro”.
È quanto afferma l’europarlamentare della Lega, Francesca Donato, promotrice di un’interrogazione parlamentare, a firma del capogruppo della Lega all’Ars, Antonio Catalfamo, nella quale si chiede all’assessorato regionale alle Infrastrutture di avocare a sé la realizzazione del progetto, incaricando una nuova stazione appaltante e finanziando, così, direttamente l’esecuzione dei lavori secondo quanto già previsto nel Patto per il Sud.
“Si tratta di un’opera che non può rischiare di vedere perduto il finanziamento di 50 milioni di euro, soltanto perché il Comune non ha adempiuto in questi anni a tutti i passaggi di rito previsti, soprattutto alla luce di un lungo e costoso iter progettuale e burocratico che per l’amministrazione sembra essere un ‘fantasma’. A questo punto chiediamo alla Regione siciliana di assumere la responsabilità del progetto, togliendola ad un’Amministrazione incapace di portare avanti un’opera che sicuramente se portata a termine, sarebbe da volano all’economia di quel territorio e di riqualificazione di un’area a forte impatto turistico”.
LA STORIA
Il progetto del porto di Marsala è stato avviato dall’amministrazione Adamo che da anni lamenta questa grave situazione. “Questo scaricabarile è assolutamente deleterio e improduttivo e non si capisce a chi possa giovare – afferma l’ex sindaco di Marsala, Giulia Adamo -. L’unica certezza è il danno incalcolabile che produce, in modo particolare nei confronti dei gestori dei porticcioli, costretti ad un immobilismo imprenditoriale e gravati dalle spese che sostengono per la manutenzione delle strutture”.
I progetti sono addirittura due: uno pubblico e uno privato.
Ecco le tappe di quest’opera vengono ripercorse nell’interrogazione di Catalfamo all’Ars.
- nel luglio 2012 il progetto definitivo dell’Ing. Viviani, viene consegnato agli Uffici della Regione siciliana; nello stesso mese la Società MYR, intestataria di un progetto per la realizzazione di un porticciolo turistico, denuncia con un esposto la presenza, nelle acque antistanti al Porto di Marsala, di una prateria di Posidonia che avrebbe impedito l’inizio dei lavori di messa in sicurezza; così, in attesa delle verifiche, il Comune affida alla ditta Biosurvery ed all’Università di Palermo l’incarico di eseguire uno studio sui fondali del porto con un impegno di spesa di 17.545,00 euro;
- l’ 11 febbraio 2013 a seguito dei risultati dello studio sulla posidonia (divenuto poi parte integrante del progetto di messa in sicurezza del porto e della procedura di valutazione di impatto ambientale) il Progetto viene presentato in Consiglio
Comunale e approvato all’unanimità. E poi consegnato alla Regione; - il progetto della messa in sicurezza del porto, dietro richiesta alla Procura dell’allora sindaco Giulia Adamo, viene dissequestrato e si può continuare l’iter per raggiungere la sua piena cantierabilità; la stazione appaltante passa dalla Regione Sicilia al Comune di Marsala. La competenza della VIA/VAS ricade sul Ministero dell’Ambiente, a Roma;
- il 31 Gennaio 2014 il Ministero chiede chiarimenti sulla compatibilità tra il progetto di porto pubblico e il progetto di porto privato
presentato, a suo tempo, dalla Myr; il Comune risponde che l’iniziativa pubblica mette in sicurezza l’intero bacino portuale; l’iniziativa privata mette in sicurezza una parte specifica del bacino portuale e realizza il porto turistico; - il 19 febbraio 2014 il MATTM comunica l’avvio dell’istruttoria VIA/VAS.
- il 25 maggio 2014 il MIBACT emette parere favorevole per il progetto “Marsala opere di messa in sicurezza del molo foraneo sopraflutto, molo foraneo sottoflutto, banchine, piazzali ed escavazioni”;
- il 19 settembre 2014 il MATTM accerta la non interferenza dei due progetti pubblico e privato;
- il 15 giugno 2015 Alberto Di Girolamo viene eletto Sindaco di Marsala;
- il 17 luglio 2015 la Commissione Tecnica VIA/VAS esprime parere favorevole alla procedura integrata VIA-VAS “Porto di Marsala – Progetto di Marina di Marsala e futuro Piano regolatore”, ovvero il progetto del porto privato della MYR;
- nei primi del 2016 la Commissione Tecnica del Ministero, preposta all’approvazione della VIA “ha più volte tentato di chiedere chiarimenti in merito” alla permanenza dei pericoli riscontrati per la presentazione del progetto di messa in sicurezza del Porto di Marsala alla nuova amministrazione e, preso atto dell’inerzia da parte della stessa, convoca l’Amministrazione Di Girolamo a una riunione presso il Ministero il 5 maggio 2016; ma il Comune di Marsala non si presenta.
- il 28 Ottobre 2016 La Commissione Tecnica di Verifica dell’impatto Ambientale esprime parere negativo riguardo alla compatibilità ambientale del progetto; e il 25 Luglio 2017 il Ministero dell’Ambiente conferma il parere negativo.
- il 22 Maggio 2019 l’Assessore Regionale per le Infrastrutture sollecita il Comune per capire perché il progetto sembra fermo al 2016, «non comprendendo come mai si sia interrotto un iter di un progetto il cui finanziamento di 49.500.000 era stato inserito nel Patto per il Sud nella programmazione 2014/2010»;
- 11 aprile 2020: la Regione revoca la concessione demaniale alla MYR srl, inadempiente agli obblighi contrattuali. Naufraga così il progetto privato della Marina di Marsala.
IL PUNTO DELL’ASSESSORE FALCONE
Il progetto dei privati è stato ormai revocato: «La concessione alla MYR è stata revocata dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente perché non hanno adempiuto agli obblighi», spiega Marco Falcone a ilSicilia.it.
«Se il Comune di Marsala ci presenta un progetto pubblico noi saremo pronti a finanziarlo. Già l’anno scorso abbiamo sbloccato e fatto partire una piccola tranche di lavori di circa 800 mila euro (il completamento della banchina curvilinea del porto e la riqualificazione della retrostante calata).
Per quanto riguarda invece il progetto pubblico grosso, da quasi 50 milioni di euro, si sono accumulati una serie di ritardi da parte del Comune. Se loro fanno un progetto stralcio siamo pronti a finanziarlo. Abbiamo le risorse: soldi non ne perdiamo. Certo – conclude – se non arrivano progetti, è chiaro che i Fondi del “Patto per il Sud” verranno persi da Marsala e dirottati su progetti di altri porti, come ad esempio Balestrate, Trappeto, Isola delle Femmine», ha concluso l’assessore.