Se invece di guardare il proprio ombelico, vagheggiando un’improbabile accozzaglia di partiti moderati che si mettano insieme per contrapporsi alla Lega, politici e commentatori nostrani avessero rivolto lo sguardo su quanto accade a livello nazionale, si sarebbero accorti che da tempo c’è un gruppo di persone che lavora per fare nascere un nuovo partito cattolico, autonomo e non confessionale, che ha già un nome: “Insieme”.
L’obiettivo non sarebbe la nascita di una nuova Democrazia cristiana, ma quello di mettere fine alla diaspora dei cattolici. Un progetto ambizioso che dovrebbe debuttare alle elezioni amministrative del 2021 e che va ben oltre il tentativo di Gianfranco Rotondi di creare una nuova Dc insieme con i Verdi, facendo leva sulle encicliche di Papa Francesco.
Diceva un vecchio prete di campagna: “Incenso e terra santa fanno fango”, nel senso che mettere insieme fede ed interessi terreni non regala la santità. Un antico saggio che condivido. E non solo perché sono un diavolo che fugge appena sente odore di incenso. Sembra davvero impossibile riuscire a fare coabitare ex democristiani ed ambientalisti che hanno sempre avuto idee diametralmente opposte. Una furbata. Non dico “alla democristiana”. Rotondi quando la Dc si sciolse era solo uno dei tanti.
Ispiratore di “Insieme” è il professore Stefano Zamagni, già presidente dell’Agenzia del Terzo settore, presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali, docente di Economia all’università di Bologna. Un progetto non condiviso dal cardinale Camillo Ruini, che da qualche tempo ha un rapporto privilegiato con Matteo Salvini che vorrebbe indurre ad essere più dialogante con l’Unione europea. Ne sono testimone.
Non che sia stato presente agli incontri tra Ruini e Salvini, ma le circostanze, specialmente se si è curiosi ed intriganti, aiutano. Quale deve essere la caratteristica di un buon diavolo? Avere le corna sempre pronte a captare ogni minimo fruscio. Trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Ed io, proprio perché sono Balzebù, dove mi trovavo lo scorso 4 febbraio, giorno in cui Salvini rese visita al presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè? Accanto al segretario della Lega, proprio nel momento in cui riceveva una telefonata dal cardinale Ruini che lo invitava a casa sua.
Le pressioni del cardinale Camillo Ruini – contrario alla nascita di un partito dei cattolici – finora, non hanno sortito l’effetto sperato. Sembra che Salvini abbia deciso di riflettere sulle considerazioni del suo vice Giancarlo Giorgetti che propende per un dialogo con l’Ue e il Ppe. Il rischio concreto, per Salvini, potrebbe essere quello di perdere la leadership del centrodestra, già insidiata da Giorgia Meloni.