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A Bar Sicilia il pentastellato Varrica a tutto campo su Stati generali M5S, Cancelleri e cantieri | VIDEO

domenica 22 Novembre 2020

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La puntata numero 132 di Bar Sicilia vede protagonista il deputato nazionale del Movimento 5 Stelle Adriano Varrica, che con il direttore responsabile de ilSicilia.it Manlio Melluso e con il direttore editoriale Maurizio Scaglione ha affrontato diversi argomenti: dalle grandi opere in cantiere a Palermo al futuro del Movimento 5 Stelle, fino all’uscita di Giancarlo Cancelleri circa la sua candidatura alla Presidenza della Regione siciliana per la terza volta.

Il primo tema trattato è stato quello relativo all’annosa questione dei lavori del Ponte Corleone: “Già 20 anni fa c’era un finanziamento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – ripercorre Varrica – Questo intervento, però, non venne realizzato perché l’azienda che doveva farlo fallì. Venne inserito nel 2016 nel Patto per Palermo, ma da allora non si è visto più nulla. Io fin dall’inizio del mandato mi sono impegnato per far ripartire questo intervento. Purtroppo ho scoperto che circa 12 milioni di euro dei 17 o 18 totali non erano disponibili nel capitolo di bilancio del MIT. Ho cercato di riaprire la partita proponendo al comune di Palermo di aprire un tavolo con Anas e Provveditorato e di spostare la progettazione lavori dal comune ad Anas. In questo percorso faremo rientrare anche lo svincolo Perpignano e il ponte Oreto“.

Un passaggio Varrica lo dedica all’Anello ferroviario: “Quando mi sono insediato ho trovato una situazione di stallo – racconta Varrica – Ho fatto pressioni sul commissario che allora gestiva la Tecnis e al Ministero per lo Sviluppo economico per il passaggio ad un altro soggetto economico, cercando di individuare una società che fosse all’altezza della situazione. Questo ha comportato mesi e mesi di lavoro, quindi siamo arrivati alla nuova ditta, la D’Agostino, e a settembre abbiamo voluto un incontro pubblico con la stessa per conoscere il cronoprogramma dei lavori, che si sta rispettando“.

Una nota positiva arriva dall’argomento porti e il cantiere navale: “La prima visita istituzionale che ho fatto è stata al presidente dell’Autorità portuale di Palermo Pasqualino Monti, col quale abbiamo intrapreso un rapporto sinergico perché, probabilmente, condividiamo questo approccio per cui contano poco le parole e tanto i risultati. A novembre 2018 venne qua il ministro per lo Sviluppo economico, allora Luigi Di Maio, e concordammo di portare avanti un investimento da 120 milioni di euro per il cantiere navale, che si aspettava da 30 anni. Tutti dicevano che erano parole già dette da altri politici in precedenza. All’indomani della pubblicazione della Legge di bilancio – prosegue Varrica – il 3 gennaio 2019 indicai a Monti il fondo di investimenti delle amministrazioni centrali che secondo me era quello che poteva essere aggredito per trovare queste risorse. Abbiamo lavorato silenziosamente per 4 mesi e siamo riusciti a portare questo investimento di 120 milioni di euro che già sta operando per sistemare i bacini, abbiamo stipulato un protocollo con Fincantieri e autorità portuale per riportare la produzione di navi qui a Palermo. Stiamo lavorando per portare all’operatività questi fondi. Inoltre abbiamo chiesto al ministro De Micheli di nominare Pasqualino Monti commissario per questi interventi“.

E con Varrica non si poteva tralasciare la nuova strafa avviata dal M5s con gli Stati generali: “Ben venga il percorso di maturazione che il movimento sta facendo – sono le parole del pentastellato –  Il M5S è nato in un momento in cui la politica era molto distante dalle persone ed è servito a ricucire il rapporto con i cittadini e a evitare delle derive che in altri paesi sono state ben presenti. Dal momento in cui abbiamo preso il 32,5% alle elezioni nazionali, e nel Meridione ancora di più, ci siamo trovati di fronte ad un bivio: difendere questo iicco di consenso o trasformarlo in fatti concreti, azioni di governo”. Sul dibattito interno, particolarmente acceso, Varrica sottolinea: “Ci sono certamente delle dinamiche che si stanno sviluppando altre che si stanno cristallizzando: a me tutto questo sinceramente non mi preoccupa. Io come fare ho l’idea che non bisogna lavorare per difendere il movimento ma perché il movimento possa mettersi al servizio del paese”.

Una battuta anche sul viceministro Cancelleri, che ha esternato la volontà di volersi candidare per la terza alla Presidenza della Regione siciliana: “Giancarlo ha fatto quella battuta in un contesto scherzoso – stempera Varrica –, secondo me sta facendo un lavoro assolutamente eccellente rispetto alle attenzioni che sta dando alle infrastrutture in Sicilia come nessuno prima di lui aveva fatto su questo fronte“, sono le parole del deputato palermitano.

Infine, un passaggio sul futuro dell’alleanza col Pd e sulla possibilità di fare le primarie insieme per scegliere i candidati. “Sono cose che vanno in prospettiva e sono in divenire. Anche l’esito finale degli Stati Generali servirà a capire come dovremmo approcciarsi a queste situazioni. Io sono convinto che il Movimento 5 Stelle debba essere un perno di quella che sarà l’amministrazione sia a livello comunale a Palermo che regionale in Sicilia, mettendo insieme tante energie civiche e politiche che per tanti anni sono state messe da parte. Ma non dobbiamo restringere tutto a negoziati e tavolini riguardo alle interlocuzioni, pur legittime, con il PD“.

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