Il vice presidente della Camera di commercio di Palermo ed Enna e responsabile attività produttive Confesercenti Sicilia Nunzio Reina ha parlato della decisione della giunta regionale di chiudere le attività commerciali la domenica, tracciando poi un quadro categoria per categoria più che allarmante della situazione delle attività.
Reina ha parlato “di situazione drammatica” e di un quadro che non può che peggiorare: “Molti negozianti avevano cominciato a prepararsi in vista delle festività natalizie. Serviva maggiore programmazione, sono categorie già tartassate che ora subiranno perdite disastrose che non potranno essere colmate nemmeno in un anno di lavoro”.
“Molte pasticcerie si ritroveranno con tanta merce invenduta che dovranno buttare – prosegue Reina – ma si possono fare altri esempi: ad esempio i fioristi che saranno obbligati a rimanere chiusi nei giorni di maggior richiesta, la domenica e i festivi e i panificatori saranno costretti ad abbassare la saracinesca la domenica mentre gli abusivi saranno liberi di vendere i prodotti senza fornire alcuna garanzia igienico sanitaria: una situazione paradossale”.
Un altro capitolo riguarda i parrucchieri, forse tra le categorie, prosegue il rappresentante dei commercianti,
“maggiormente penalizzate”.”Con l’obbligo di asporto, bar e ristoranti perdono una fetta di entrate, ma vengono garantiti dallo Stato. Noi, invece, stando aperti con poca gente che circola ci ritroviamo nella stessa condizione ma senza alcun aiuto e una perdita per il settore stimata tra il 50 e il 60 per cento”.
In difficoltà anche i negozi di abbigliamento già fiaccati durante il primo lockdown: “In questo periodo i negozianti si preparano alle vendite di Natale. Il timore condiviso è che si ritroveranno il 25 dicembre con la merce invenduta e danni economici incalcolabili”.
Un quadro allarmante testimoniato anche dai numeri: dopo un miglioramento nella prima parte dell’anno, nella seconda invece “c’è stato un crollo e le cancellazioni delle imprese sono state notevoli rispetto alle iscrizioni”. Per questo motivo, Reina lancia un appello: “Per ciò che riguarda tutta la tassazione nazionale noi non chiediamo un rinvio, ma l’annullamento perché quest’anno non abbiamo lavorato. Altrimenti l’eventuale ristoro che riceveremo servirà soltanto per pagare le tasse. Alla fine, quindi, l’aiuto reale non sarà mai arrivato. Noi chiediamo invece l’anno bianco di tassazione per tutto il 2020 solo così potremo risalire la china – conclude – diversamente dovremo chiudere”.