Si inaugura questo pomeriggio, Venerdì 11 febbraio, alle 17,30 nei locali del Museo regionale “Agostino Pepoli”, la mostra “Nunzio Nasi. L’uomo, il politico, il collezionista”, che rimarrà aperta al pubblico da sabato 12 febbraio sino al 15 maggio 2022. All’ inaugurazione saranno presenti, fra gli altri, l’Assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, e il Direttore del Pepoli, Roberto Garufi.
Dedicata all’eclettico uomo di cultura trapanese che elesse “Scoglio”, il celeberrimo Villino di gusto liberty che fece edificare nell’estremo lembo della sua città come sua dimora, la mostra è realizzata dall’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana con il contributo del Libero Consorzio Comunale di Trapani e la partecipazione dell’Associazione Amici del Museo Pepoli, del Rotary Club Trapani-Erice e della Fidapa BPW, sezione di Trapani.
Il percorso espositivo ricostruisce, attraverso una ricca testimonianza di materiali documentari, fotografici e storici, oltre che di una selezione di preziosi arredi, suppellettili e immagini storiche provenienti dalla sua abitazione, gli ambienti e tappe della vicenda politica e umana di Nunzio Nasi, il politico trapanese vissuto a cavallo tra l’Ottocento ed il Novecento, il suo rapporto con Trapani e il territorio, i suoi interessi culturali.
“Visitare la mostra – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – è un’occasione importante per rileggere e far conoscere alle nuove generazioni un personaggio molto significativo della Trapani di fine ‘800 e per riscoprire un capitolo importante della storia locale e nazionale, riassaporando gusti, tendenze e mode dell’epoca in cui si sviluppò il Liberty“.
La travagliata esperienza politica di Nasi, espressione della sinistra liberale e progressista, prende avvio nella Sicilia delle lotte contadine e prosegue per undici legislature alla Camera dei Deputati. Due volte ministro del Regno, al dicastero delle Poste e della Pubblica Istruzione, processato e condannato per peculato dal Senato riunito in Alta Corte di Giustizia, Nasi fu protagonista di una vicenda politico-giudiziaria complessa, densa di ombre e di retroscena, quasi un Affaire Dreyfus in scala ridotta, che ha aleggiato a lungo sull’attività del Parlamento italiano dividendo l’opinione pubblica tra innocentisti e colpevolisti e alimentando in Sicilia animosità e violente contestazioni di ispirazione autonomistica.
“La mostra – spiega il direttore del Museo Pepoli, Roberto Garufi – approfondisce anche l’intenso rapporto di Nasi con le arti figurative e il suo ruolo di raffinato collezionista d’arte raccontato attraverso lo splendido ritratto in stile divisionista di Giacomo Balla, un’opera che fa parte delle collezioni permanenti del Museo, a cui abbiamo affiancato dipinti e sculture, cimeli e oggetti da collezione. All’interno dell’evento, la realizzazione della Sala Nunzio Nasi nel percorso espositivo del Museo, il restauro di numerosi mobili d’epoca e di opere d’arte e l’esposizione permanente dei pannelli descrittivi nelle sale del Villino Nasi, saranno il contributo del Museo al miglioramento dell’offerta culturale del territorio“.