“L’Agenzia per il Turismo proposta dal presidente Musumeci è un’idea che certamente merita la dovuta attenzione. Bisogna capire gli intendimenti sui quali si basa l’idea del presidente ma se organizzata nel modo giusto potrebbe risultare una valida soluzione per dare un ulteriore nuovo impulso al movimento turistico nella nostra isola”. Lo afferma il presidente dell’Ente Bilaterale Regionale per il Turismo Siciliano e dell’Associazione Albergatori di Taormina, Italo Mennella.
“Sarà fondamentale capire – spiega Mennella – come si potrebbe articolare questa eventuale Agenzia per il Turismo in un contesto tutt’altro che semplice come la Sicilia, che da sempre offre al visitatore un’offerta turistica variegata. La nostra è una terra di tante contraddizioni ma anche e soprattutto di enormi potenzialità. Non so se l’Agenzia per il Turismo possa riproporre, comunque, il modello delle vecchie Apt, per un semplice motivo: non c’è il materiale umano di un tempo, le maestranze che hanno fatto cose importanti in passato, servirebbe insomma il know-how che possa rilanciare quel modo di fare turismo e formare le professionalità qualificate del settore”. In ogni caso quello che ho sempre detto e che ribadisco è che l’elemento essenziale rimane quello di muoversi tutti in sinergia e puntare sulla destinazione Sicilia, andando oltre i localismi e ragionando quindi in un’ottica di sistema integrato che porta poi vantaggi anche ai singoli territori”.
Mennella si sofferma poi sulle vicende della capitale del turismo siciliana e nello specifico sull’eterna questione di Taormina “chiusa” d’inverno e risponde sulla proposta che il Comune di Taormina potrebbe lanciare dal 2020 di una “premialità” per le attività economiche che rimarranno aperte, mediante l’opportunità di una scontistica sulle tariffe della tassa di soggiorno e su qualche tributo locale.
“La premialità significa tutto e niente – afferma Mennella, presidente dell’Associazione Albergatori Taormina -. Cosa possono cambiare 50 centesimi in meno nelle tariffe della tassa di soggiorno a gennaio e febbraio? Giusto per dare un dato eloquente sui costi che affrontano le aziende alberghiere si può spiegare, ad esempio, che un valletto ai piani ha un costo mensile aziendale di circa 2 mila 200 euro. Purtroppo a Taormina si parla spesso senza conoscere i termini economici delle cose. Bisogna chiedersi quanto costa rimanere aperti e rendersi conto che gli oneri da affrontare per le aziende del nostro settore sono superiori a quelli di un bar, di un negozio o di un ristorante”.
“Noi saremmo ben felici di poter rimanere aperti se ci fossero i presupposti. Chiediamoci per quale motivo il turista dovrebbe venire oggi nella nostra città d’inverno se poi non trova nulla che renda vivo e appetibile il territorio. Servono eventi e intrattenimento – conclude Mennella – e va migliorata la gestione quotidiana su tutti gli aspetti della vivibilità del paese, dal decoro e l’arredo urbano al caos della viabilità. Tutti sognano il lusso ma prima viene la cura degli aspetti minimi e fondamentali”.